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Amnesty denuncia discriminazioni contro i rom
Di Fabrizio (del 14/01/2010 @ 09:15:51, in scuola, visitato 1538 volte)

Segnalazione di Maria Grazia Dicati

Secondo un rapporto pubblicato oggi da Amnesty International, le autorità della Repubblica Ceca continuano a inserire i bambini e le bambine rom in scuole per alunni con "lieve disabilità mentale"

«Nonostante le denunce a livello nazionale e internazionale, persiste nella Repubblica Ceca una discriminazione sistematica nel campo dell'istruzione ai danni dei rom. Le autorità devono porre fine alla segregazione scolastica dei bambini e delle bambine rom e agire per affrontare in modo deciso le cause profonde di questa discriminazione»,  ha dichiarato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia Centrale.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato "Ingiustizia rinominata. Persiste la discriminazione nell'istruzione dei rom nella Repubblica Ceca", esamina la discriminazione ancora esistente nel campo dell'istruzione, nonostante una sentenza emessa nel 2007 dalla Corte europea dei diritti umani.

La Corte, in quella circostanza, aveva stabilito che la Repubblica Ceca aveva discriminato i bambini e le bambine rom inserendoli in "scuole speciali" per alunni con disabilità mentale in cui ricevevano un'istruzione inferiore agli standard.

Prima della sentenza dell'organo di giustizia europeo, la nuova legge in materia di educazione emanata nel 2005 aveva semplicemente rinominato le "scuole speciali" in "scuole elementari per attività pratiche". Il sistema tuttavia era rimasto ed è tuttora essenzialmente lo stesso.

"Anche le recenti misure annunciate lo scorso novembre, per agevolare la carriera scolastica dei rom, risultano insufficienti in quanto solo parziali e neanche legalmente vincolanti" – ha aggiunto Duckworth.

Amnesty International ha visitato diverse scuole di Ostrava, dove nel 1999, per conto di 18 bambine e bambini rom, aveva avuto origine la causa che ha portato alla sentenza della Corte europea.

L'organizzazione per i diritti umani ha verificato che i bambini e le bambine rom sono ancora ampiamente presenti nelle cosiddette "scuole per attività pratiche" (in alcuni casi, costituiscono fino all'80 per cento degli iscritti) e nelle classi per alunni con "lieve disabilità mentale".

I bambini e le bambine rom sono inoltre segregati in scuole per soli rom, che forniscono un'istruzione di qualità inferiore, limitando il loro futuro sia nel campo educativo che in quello del lavoro.

L'inserimento dei bambini e delle bambine rom nelle "scuole per attività pratiche" e nelle classi per alunni con "lieve disabilità mentale" si basa su test di entrata che non tengono conto delle differenze linguistiche e culturali dei rom e che possono essere ulteriormente inficiati dal pregiudizio degli operatori che conducono i test.

"Il dovere di assicurare una positiva inclusione dei rom nel sistema educativo spetta alle autorità ceche, che hanno l'opportunità unica di invertire la rotta, dopo decenni di discriminazione e segregazione" – ha commentato Duckworth.

"L'istruzione è la via per uscire dal circolo vizioso di povertà ed emarginazione che colpisce gran parte della popolazione rom. Se il governo della Repubblica Ceca non darà uguali opportunità ai bambini e alle bambine rom, negherà loro la possibilità di avere un futuro migliore e di partecipare pienamente alla vita del paesa" – ha concluso Duckworth

Amnesty International chiede alle autorità ceche di:

1) congelare tutti gli inserimenti nelle "scuole elementari per attività pratiche" e nelle classi per alunni con "lieve disabilità mentale" per l'anno scolastico 2010/11, in vista di un riesame dell'opportunità di questi istituti;
2) rafforzare con atti legislativi la fine della segregazione nel campo dell'istruzione e adottare un piano d'azione complessivo per eliminare la segregazione scolastica dei bambini e delle bambine rom;
3)garantire sostegno aggiuntivo immediato ai bambini e alle bambine rom che ne necessitano, per favorire la loro partecipazione attiva e sviluppare nel modo più ampio possibile le loro potenzialità, integrandoli nel sistema educativo principale.