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Repubblica Ceca
Di Fabrizio (del 31/12/2009 @ 09:24:52, in Europa, visitato 2157 volte)

Da Czech_Roma

Mikulov, 29.12.2009, 12:12

La famiglia di Ilona Vajdíková a Mikulov è costantemente terrorizzata da iscritti alla sezione locale del Partito dei Lavoratori. Gli attacchi sono iniziati questo settembre e tuttora non diminuiscono. Il sindaco di Mikulov, Rostislav Koštial, dice che la famiglia di Ilona Vajdíková non ha mai causato problemi a nessuno.

La signora Vajdíková ha la sfortuna di vivere vicino al ristorante Zanzibar, dove gli iscritti alla sezione locale del Partito dei Lavoratori tengono regolarmente le loro riunioni. Il 19 settembre, hanno tirato un boccale di birra contro la sua finestra, rompendola, mentre gridavano insulti razzisti come, "Tu, puttana nera, che il gas sia con te!" Il più esaltato era Josef Kordiovský, che urlava, "Guarda cosa faccio a questi zingari" mentre tirava il bicchiere. Più tardi fu udito vantarsi al ristorante U Fajka di aver "rotto la finestra agli zingari". I razzisti poi dopo l'incidente ritornarono allo Zanzibar.

Un vicino che aveva udito l'incidente, era corso fuori di casa per proteggere la signora Vajdíková. "La sua testimonianza è costantemente chiamata in questione. Non è un Rom - perché dovrebbe mentire?" si chiede Marcela Krištofová, sorella di Ilona Vajdíková. "Ilona corse nel bar ed iniziò a gridare -Chi è stato?- Kordiovský si alzò e le urlò -Puttana nera-. Lei è uscita, perché c'erano molti giovani, ed ha chiamato la polizia cittadina." Krištofová dice che il quartiere era tranquillo sino ad un anno fa, quando lo Zanzibar è stato comprato dall'attuale proprietario.

Vajdíková ha riconosciuto Josef Kordiovský e Petr Peřina tra gli assalitori - Peřina gridava slogan razzisti e partecipava agli sviluppi successivi - come del resto Roman Pohludka, Jan Krejčí, e altri due dal cognome Tužinčin e Dalajka. Tutti, membri o promotori del Partito dei Lavoratori. Per esempio, tanto Petr Peřina che Roman Pohludka sono registrati nel gruppo del Partito dei Lavoratori di Mikulov su Facebook, e Krištofová dice che Peřina ha confessato alla polizia di essere iscritto al Partito dei Lavoratori di Brno. Josef Kordiovský ha contribuito attivamente alla pagina Facebook del Partito dei Lavoratori di Znojmo, incluse informazioni e fotografie di diversi eventi e riunioni del Partito dei Lavoratori, come la dimostrazione del 1 maggio 2009 a Brno. Anche Petr Peřina ha confermato la sua iscrizione al Partito, direttamente a Marcela Krištofová. "Il giorno dopo ci siamo rincontrati e mi ha salutato, dicendo -Ciao, zietta,- lo conosco da quando era un bambino," dice. "Gli ho detto: Credi di cavartela così? Ieri sera eravate qui a fare il saluto nazista ed ora mi dici -Ciao, zietta,-?"

Una settimana dopo un altro attacco, quando un gruppo uscì dal ristorante dirigendosi verso la piccola casa dove vive la famiglia Vajdíková, lanciando bottiglie e bicchieri e ripetendo epiteti razzisti, come "Uscite di lì fighe nere." Tutto l'evento è stato accompagnato dalla canzone "Bílá liga, bílá síla" (Lega Bianca, Potere Bianco) di Daniel Landa e della banda Orlík, trasmessa dal jukebox del bar. Una settimana dopo, aderenti al Partito dei Lavoratori provenienti dalle città vicine si sono incontrati al ristorante, con il saluto nazista, ed indicando l'appartamento della famiglia hanno gridato "dovete andarvene." "Non c'erano giovani, avevano circa 30, 40 anni," dice la Krištofová.

Da allora, sono continuate diverse provocazioni dello stesso spirito in uno sforzo di bullismo verso quella famiglia. "Gridano insulti razzisti, lanciano bicchieri, le loro macchine sgasano verso le nostre finestre per oltre mezz'ora. Settimana scorsa hanno rovesciato un contenitore dell'immondizia e hanno sparpagliato tutto per strada," dice Marcela Krištofová.

La polizia ed il procuratore di stato sono stati impassibilmente servizievoli verso gli assalitori. La polizia si rifiuta di rilasciare informazioni sul caso, al momento l'unico accusato per aver costantemente terrorizzato la famiglia è Kordiovský, e solo con l'accusa di disordine (per aver gettato il bicchiere contro la finestra). Persecuzioni motivate razzialmente, epiteti ed insulti razzisti, sembra che queste azioni del Partito dei Lavoratori non significhino niente per la polizia ed il procuratore di stato. Quando gli agenti hanno informato la signora Vajdíková che Kordiovský era accusato per il crimine di disordine, lei fu molto sorpresa, perché non le era stata richiesta nessuna deposizione, né come testimone né come vittima.

Con l'assistenza dell'associazione In Iustitia, che collabora con Romea su un progetto per fornire aiuto legale alle vittime di discriminazione, la famiglia ha formulato le proprie accuse. "I discorsi sono stati chiaramente registrati su video che la querelante ha fornito alla polizia, per i procedimenti criminali, e le registrazioni mostrano che aveva motivo di ritenersi in pericolo, senza menzionare il danno psicologico causato dal trauma continuo e la paura dei ripetuti incidenti... Dato che alcuni dei sospetti appoggiano apertamente le attività di gruppi razzisti che operano nella Repubblica Ceca, questi... attacchi non possono essere valutati fuori da quel contesto, dato che queste circostanze... sono la testimonianza della conclusione che questo comportamento non è solo infantilismo o disordine generale, ma riguarda un atto di intimidazione intenzionale e minacce motivate dall'odio verso l'appartenenza della vittima all'etnia rom," recita l'accusa. Le vittime chiedono che sia indagata la motivazione di odio per questi attacchi e che il comportamento di Kordiovský venga classificato come crimine di vandalismo.

Da allora Josef Kordiovský ha chiesto scusa alla signora Vajdíková, ma gli attacchi alla famiglia continuano da parte di altri aderenti al Partito dei Lavoratori. Nella sua lettera alla signora Vajdíková, scrive Kordiovský:

"Vorrei scusarmi con lei per quanto ho fatto, non era intenzionale e per niente razzista. Pagherò i danni causati. Sono dispiaciuto. Spero che accetterà le mie scuse per la mia azione sconsiderata..."

Ilona Vajdíková e sua figlia vivono nella paura e ne sono state colpite psicologicamente. La signora Vajdíková è soprattutto preoccupata per la salute di sua figlia Sandra, che ha perso 10 kg. a causa dei danni psicologici causati dagli attacchi, come pure per sua nipote (figlia di Sandra). Dice "Non sono mai sicura se l'attacco verrà ripetuto o con quale intensità."

Rostislav Koštial, sindaco di Mikulov, che nella sua vineria impiega dei Rom del posto, capisce la sua situazione. "La famiglia Vajdíková è come qualsiasi altra di Mikulov, non ci sono mai stati problemi con loro," dice. Rifiuta una delle possibili soluzioni - installare una telecamera CCTV di fronte allo Zanzibar - perché troppo costosa. Però, ha promesso di riservare alla famiglia un appartamento in un'altra parte della città. "Sposteremo qualcuno che non è Rom nella piccola casa accanto allo Zanzibar," dice.

Krištofová non ha avuto buone esperienze con i media e dubita della loro obiettività. Per esempio, dice che la stazione TV Nova non ha voluto mandare in onda una trasmissione sul primo attacco, perché non c'erano stati feriti. "Quello stesso giorno hanno fatto una trasmissione su uno -zingaro- che aveva rubato qualcosa da qualche parte, ma neanche lì nessuno si era ferito." dice Marcela Krištofová, aggiumgendo, "Chiediamo che la legge sia applicata a tutti nello stesso modo. Non abbiamo mai danneggiato nessuno. Lavoro da quando avevo 15 anni, mia sorella lavora, mia figlia ha lavorato finché non è andata in maternità. I nostri genitori hanno lavorato per tutta la vita. Siamo Cechi, non hanno nessun diritto di vederci come stranieri."

František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert