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Serbia
Di Fabrizio (del 16/06/2009 @ 09:43:16, in Europa, visitato 1355 volte)

Da Roma_Francais (mi ricorda qualcosa)

Radio Srbija 8 giugno 2009

Una delle priorità della politica estera della Repubblica di Serbia nel quadro del riavvicinamento alla UE e dell'entrata nella lista bianca di Schengen e la prevenzione della migrazione illegale, come l'ammissione e l'inserimento delle persone che ritornano, sulla base degli accordi bilaterali sulla riammissione. Dopo la fase iniziale della messa in opera dell'accordo, a partire dal gennaio 2008, sono tornate in Serbia 586 persone, la maggior parte dalla Germania, dalla Svizzera e dalla Svezia. [...]

Nella struttura nazionale delle persone che ritornano, i Rom sono i più numerosi, circa 149, 61 sono Serbi e circa 80 non si sono pronunciati. E' stato approntato un Ufficio di riammissione per organizzare meglio l'ammissione delle persone deportate e di assicurare il loro reinserimento nella vita quotidiana serba. I rappresentanti dell'Ufficio di riammissione hanno stabilito il contatto diretto con le 355 persone deportate, nei locali del controllo poliziesco dei documenti e di transito, all'aeroporto "Nikola Tesla" di Belgrado [...]. In collaborazione col Commissariato per i rifugiati, sette ex centri collettivi sono stati trasformati in centri di ammissione urgente per le persone che ritornano, nei quali sono alloggiate soprattutto in funzione del loro precedente domicilio.

Secondo i dati della polizia, nel corso dei prime cinque mesi dell'anno in corso, la Serbia ha ottenuto 774 domande di ritorno di suoi cittadini che soggiornavano illegalmente all'estero, e 109 sono ritornati, ha dichiarato Rade Dubajic, rappresentante della Squadra di reinserimento che ritornano e consigliere del vice-primo ministro del governo, Jovan Krkobabic. Presentando il rapporto sull'aiuto alle persone che ritornano, Dubajic ha dichiarato che non aveva dati esatti sul numero di persone ritornate, perché gli uffici di riammissione non esistono a tutti i passaggi frontalieri. Ha ugualmente aggiunto che dei 109 totali, 77 sono tornati dalla Svizzera, 12 dalla Croazia e 7 dalla Danimarca. Dubajic ha messo in rilievo che è in corso d'elaborazione un libro informativo per chi torna, perché conoscano più facilmente i loro diritti, e che la mancanza di soldi per la realizzazione dei progetti d'aiuto alle persone che ritornano, pone un grande problema.