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Kosovo
Di Fabrizio (del 30/05/2009 @ 09:43:39, in Europa, visitato 2580 volte)

Situazione complicata e contraddittoria per le minoranze ed i Rom in Kosovo. Mentre molti rifugiati all'estero vengono rimpatriati a forza (se n'era scritto negli anni scorsi), le minoranze lì presenti vengono forzate a lasciare il paese.

Da Roma_ex_Yugoslavia, come al solito, la questione delle minoranze si intreccia a tanti temi diversi.

27 maggio 2009, By Fatos Bytyci

PRISTINA (Reuters) - Dice un rapporto di mercoledì scorso che la mancanza di volontà della leadership kosovara di etnia albanese nell'assicurare i diritti alle minoranze, ha allontanato molti Bosniaci, Turchi, Rom ed altre minoranze non-Serbe.

La maggioranza albanese ha dichiarato l'indipendenza nel febbraio dell'anno scorso, nove anni dopo che la NATO aveva eseguito una campagna di bombardamento durata 78 giorni, per cacciare le forze serbe dal Kosovo.

Da allora, si sono approfondite le divisioni etniche tra i due milioni di Albanesi e i 120.000 Serbi rimasti nel paese, con 14.000 peacekeeper NATO e la missione di 2.000 componenti dell'Unione Europea che sovrintendono ad una fragile pace.

Il rapporto del Gruppo Internazionale sui Diritti delle Minoranze (MGI) dice che Bosniaci, Croati, Gorani, Rom, Askali, Egizi e Turchi, che sono il 5% della popolazione, affrontano discriminazioni e molti di loro da allora hanno lasciato il paese.

"C'è mancanza di volontà politica e di investimenti sostanziali nello sviluppo effettivo dei diritti delle minoranze tra la maggioranza albanese," dice. "Assieme ad una cattiva economia, queste condizioni significano che molti componenti delle comunità minoritarie stanno lasciando definitivamente il nuovo stato del Kosovo.

Il rapporto dice che il povero trattamento delle minoranze è stato dovuto alla percezione che siano state alleate all'ex regime serbo negli anni '90, o che abbiano fatto poco per opporvisi.

L'uomo forte della Serbia, Slobodan Milosevic, fu accusato dal tribunale per i crimini di guerra delle Nazioni Unite per aver ucciso componenti dell'etnia albanese in Kosovo, ma morì prima che il suo processo all'Aia fosse completato.

Le minoranze non-serbe in Kosovo hanno criticato la comunità internazionale per dare troppa attenzione alle relazioni albanesi-serbe ed ignorare gli altri gruppi.

"La priorità della comunità internazionale dovrebbe essere di assicurare che ci sia qualche tipo di meccanismo dei diritti umani internazionali a cui le minoranze in Kosovo possano appellarsi," ha detto in un'intervista Mark Lattimer, direttore di MGI.

Il gruppo ha detto che assicurare la protezione delle minoranze aiuterebbe il Kosovo nel cammino verso l'Unione Europea.

Il Kosovo è l'unico paese dei Balcani occidentali senza una chiara prospettiva di unirsi al blocco, dato che alcuni stati membri incluse Spagna e Grecia non l'hanno riconoscito. La Serbia guarda ancora al Kosovo come parte del suo territorio storico, e ha chiesto alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia di giudicare sulla legalità della secessione.


Sempre da Roma_ex_Yugoslavia uno dei tanti casi di rimpatrio forzato

28 maggio 2009 - Secondo informazioni del suo avvocato (vedi comunicato stampa, pdf in tedesco ndr), la polizia ha arrestato il ventiseienne Elvis A., lunedì 26 maggio 2009 attorno a mezzanotte, presso la sua casa a Fuldatal, dove viveva con la sua compagnia e i loro due bambini, di un anno e mezzo e di tre settimane, per essere rimandato in Kosovo, dove non ha altri familiari. Secondo la stessa fonte, Elvis A. arrivò in Germania, nel settembre 1999, con i genitori e altri fratelli, a seguito del conflitto in Kosovo.

Invece di ricevere asilo, a Elvis A. venne garantito soltanto uno "status di tollerato" ("Duldung"), che offre una protezione limitata contro l'espulsione. Non solo, in questo modo Elvis A. non poteva ricevere una formazione professionale o avere un lavoro regolare. Arrivato in Germania 82 giorni troppo tardi, ha perso l'opportunità che il suo caso fosse considerato dalla cosiddetta "Härtefallkommission" che tratta i casi di particolare sofferenza tra i richiedenti asilo.

Un mese fa Elvis A. ricevette una lettera, che gli chiedeva di lasciare la Germania su "base volontaria". Riferendosi alla sua situazione familiare e integrazione sociale, il suo avvocato richiese un permesso di residenza. Non ci fu nessuna risposta, sino alla deportazione in Kosovo. Secondo il suo avvocato, non c'è stato il tempo per fare ricorso legale.

Il governo federale tedesco ha recentemente concluso un accordo di riammissione con le autorità kosovare che permette il rimpatrio forzato di persone originarie del Kosovo, indipendentemente dal loro retroterra etnica. Questo accordo è in contrasto e viola de facto la posizione UNHCR sui bisogni di protezione internazionale continuata degli individui del Kosovo, secondo cui i Rom ed  i Serbi kosovari continuano ad essere a rischio di persecuzione e a cui dovrebbe essere garantito l'asilo o protezione sussidiaria.

La deportazione di Elvis A. coincide con la pubblicazione da parte del Gruppo Internazionale sui Diritti delle Minoranze di un rapporto che evidenzia la continuata discriminazione delle minoranze etniche, che porta alla loro dipartita dal Kosovo. Il giorno stesso, la Commissione contro il Razzismo e l'Intolleranza del Consiglio d'Europa, ECRI, ha emesso il suo quarto rapporto nazionale sulla Germania, in cui esprime le proprie critiche riguardo le politiche restrittive del paese verso i richiedenti asilo.

In questo rapporto, l'ECRI dedica un'intera sezione alla situazione di chi è stato ammesso in Germania sulla base dello "status di tollerato". Mentre si elogiano gli sforzi della Germania per fornire una condizione provvisoria di residenza a chi è in Germania da diversi anni, a cui ci si riferisce come "Bleiberechtsregelung", fornendo loro adempimento a determinate condizioni, l'ECRI incoraggia le autorità tedesche "a lavorare verso una soluzione che sia umana e pienamente rispettosa dei diritti umani di tutte le persone, incluse quelle che non beneficeranno delle disposizioni attuali, che hanno vissuto in Germania in status di tolleranza per lungo tempo ed hanno sviluppato stretti legami con la Germania." Elvis A. sarebbe certamente ricaduto in questa categoria.

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