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Repubblica Ceca
Di Fabrizio (del 27/08/2008 @ 08:50:54, in casa, visitato 1814 volte)

Da Czech_Roma

Roma Buzz Aggregator - Sistemazione ed alloggio delle famiglie Rom nella Repubblica Ceca

Molte famiglie nella Repubblica Ceca continuano a vivere in condizioni sotto gli standard caratterizzate da infrastrutture e servizi non adeguati, segregazione, disagi e minacce di espulsioni, che spesso portano a forme di ghettizzazione. Di solito, le comunità Rom vivono in case che mancano di fognature, in quartieri ristretti, senza accesso all'acqua potabile, elettricità o servizi di emergenza. Vivere in condizioni che non sono sanzionate legalmente lascia la comunità Rom più esposta a sgomberi forzati dallo stato, un problema riflesso nel numero di reinsediamenti negli ultimi anni. Uno studio recente commissionato dal Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, portato avanti dalla compagnia privata GAC, riporta che c'erano 310 località Rom socialmente escluse e che il 35% di queste erano emerse negli ultimi 10 anni.

La pratica degli sgomberi forzati e dei reinsediamenti delle comunità Rom, vede le famiglie spostate dalle loro case originarie in altre parti del paese, risultando così la popolazione più segregata ed isolata, inoltre vengono esacerbate le loro basse prospettive di impiego. Un esempio di questi reinsediamenti fu la rilocazione della comunità Rom a Mladá Boleslav, che ha visto una popolazione di circa 3.000 Rom diminuire a circa 300. Similarmente, il reinsediamento delle famiglie Romanì dalla città di Vsetín ha visto 50 famiglie obbligate a lasciare la città perché la loro sistemazione era sotto gli standard, e la maggior parte delle famiglie aveva affitti troppo alti. La sistemazione in località periferiche non è riuscita a incontrare nemmeno le necessità basiche come l'acqua corrente e l'elettricità, portando alla creazione di nuovi ghetti invece di risolvere i problemi abitativi.

Esistono pratiche discriminatorie anche all'interno della ripartizione delle condizioni di alloggio, con le famiglie Rom spesso piazzate in sistemazioni riferite come "appartamenti di infima qualità", o appartamenti "vuoti coi muri", generalmente riservati a chi ha pagato in ritardo l'affitto. Oltre il 50% degli appartamenti "vuoti coi muri" sono abitati da Rom, con la percentuale che in alcune aree sale al 90%. Non c'è trasparenza nel fornire case possedute dai comuni, ed il criterio è spesso indirettamente discriminatorio, il che significa che le famiglie Romanì sono spesso incapaci di ottenere un alloggio adeguato. Uno studio del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali dimostra che il numero dei Rom in condizioni sotto gli standard sono cresciuti negli ultimi 10 anni, e trovato che non esiste nessun programma globale per combattere la deprivazione sociale.

Il rapporto 2008 di Amnesty International ha mostrato che i dipartimenti alloggiativi nella Repubblica Ceca sono prima di tutto interessati agli aspetti finanziari della vicenda, trascurando grossolanamente il loro dovere e funzione civica, come una corporazione privata senza responsabilità nel bisogno sociale nel campo dell'alloggio. Inoltre Amnesty critica l'incapacità dei lavoratori sociali nell'evitare gli sgomberi forzati di famiglie con bambini, che è riportata come una pratica estesa nell'odierna Repubblica Ceca. Il Comitato ONU per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD) ha espresso la propria preoccupazione che le leggi ceche non proibiscano chiaramente la discriminazione razziale nel diritto alla casa, ed il Comitato per i Diritti Umani ha criticato la pratica degli sgomberi assieme all'esistenza dei ghetti Rom nella Repubblica Ceca.

In una dichiarazione congiunta nell'ottobre 2007, riguardo il diritto alla casa per i Rom nell'Europa, il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa e il Relatore ONU per il diritto alla casa, hanno dichiarato che la Repubblica Ceca violava il diritto alla casa riguardo le comunità Rom, criticando i locali uffici pubblici per sostenere l'intolleranza verso i Rom e sviluppare politiche pubbliche per spostare le famiglie Rom dalle città verso aree isolate. La dichiarazione indica che negli anni recenti il tasso di sgomberi forzati di Rom è cresciuto drammaticamente e che la segregazione e la ghettizzazione nel campo dell'alloggio appare essersi intensificato.

Il tema della ricerca di una sistemazione adeguata non ha significato solo per il diritto, ma ha anche un sostanziale impatto per sostenere altri diritti e libertà fondamentali, come il diritto alla privacy, libertà dai trattamenti degradanti, istruzione, impiego, sanità, libertà di movimento ecc. Il diritto ad un alloggio adeguato, come pure gli altri diritti, si trovano nei maggiori strumenti internazionali dei diritti umani, inclusa la Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e la Revisione della Carta Sociale Europea. Sono pure rilevanti altri trattati ONU, come pure la Convenzione Europea sui Diritti Umani ed altre legislazioni UE riguardo la discriminazione.

Ci sono perciò basi chiare per il rafforzamento del diritto alla casa, ed un bisogno apparente nella comunità Rom ceca di avere protetti e rafforzati questi diritti. La meta generale del progetto sarà di lavorare verso il riconoscimento di questi diritti per la popolazione Rom e di vedere miglioramenti nelle condizioni di vita dei Rom nella Repubblica Ceca. Più specificatamente, il progetto si focalizzerà sull'accesso e il rafforzamento dei rimedi legali per le famiglie che sono state oggetto di discriminazione abitativa o di sgombero forzato. Con la mancanza di aiuto e rappresentazione legale per la comunità Rom, il progetto si focalizzerà nel fornire rappresentazione legale e assistenza alle famiglie coinvolte, allo scopo di assicurare conformità agli standard internazionali di non-discriminazione nella fornitura di alloggi da parte delle municipalità, come pure nel promuovere la sicurezza del possesso per i gruppi vulnerabili e i rimedi dovuti per l'accesso a quanti sono penalizzati da trattamenti simili. Questa azione aiuterà a rafforzare i diritti dei Rom alla casa e potenzialmente incoraggerà lo sviluppo di politiche pubbliche che assicurino la conformità agli standard internazionali.

By Elizabeth Sarah Jones - currently on internship at DZENO