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Schedare i bambini? A Como si comincia da quelli italiani
Di Fabrizio (del 03/07/2008 @ 20:49:54, in Italia, visitato 1487 volte)

Ricevo da Giorgio Bezzecchi

Provocazione di Acli e Caritas che lanciano l'iniziativa ''Schediamoci tutti'': raccolte oltre 200 schede con i dati biometrici di bambini da un mese a 14 anni. Oggi le due organizzazioni incontrano il prefetto

MILANO - "Mi chiamo Paolino, ho dieci anni e sono uno zingaro". E accanto l'impronta del proprio polpastrello riprodotta a inchiostro. Così, inviando la scheda con i propri dati biometrici, più di duecento bambini comaschi hanno aderito all'iniziativa "Schediamoci tutti" lanciata nei giorni scorsi dall'Acli e dalla Caritas di Como. Questa mattina, alle 11.30, i responsabili delle due organizzazioni cattoliche incontreranno il Prefetto di Como, Sante Frantellizzi, per spiegargli i motivi della "raccolta" e consegnargli simbolicamente due schede, appartenenti a un bambino e a una bambina. Una "provocazione" per mantenere viva l'attenzione pubblica sulla questione rom, sul rischio discriminazione causato dallo scivolamento verso la paura. Nello specifico, a essere simbolicamente contestato è il progetto annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, di prendere le impronte digitali anche ai rom minorenni.

"Il progetto nasce dall'esigenza di riflettere su questi temi - dice Luisa Seveso, presidente dell'Acli di Como - "Non c'è intento polemico, ma la volontà di ricordare che ci sono altri modi per affrontare il problema, cercando l'inclusione e non ghettizzando un'etnia". "Visto che la soluzione delle impronte è stata presentata come un vantaggio per i piccoli rom - aggiunge con ironia Sonia Manighetti, coordinatrice del progetto per Acli - abbiamo pensato che fosse giusto prenderle anche ai nostri bambini".

La scheda, da compilare e consegnare all'Acli (via Brambilla, 35) è stata diffusa nei giorni scorsi attraverso i media. Più di duecento le schede finora arrivate, compilate da bambini di un mese come di 14 anni di età (verosimilmente assistiti dai genitori, che devono apporre la loro firma sulla scheda). "Ma l'iniziativa è ancora in corso - aggiunge Luisa Seveso - continueremo anche nei giorni successivi a raccogliere le schede". Prevista anche una raccolta firme per i genitori, con tanto di orma digitale riprodotta accanto. (Francesco Abiuso)