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Catania
Di Fabrizio (del 27/05/2008 @ 14:20:49, in scuola, visitato 2364 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

Rom a Catania, dalle scuole alle ruspe
di Claudia Campese

Sgombrato il campo di zia Lisa. Il direttore della Caritas protesta: «Non avevano commesso reati, li hanno mandati via senza motivo». Che ne sarà ora del progetto di integrazione avviato con alcuni presidi?

“Perchè i cani randagi vengono portati al canile e dovrebbe essere loro assicurata assistenza veterinaria e un ambiente igienico, e loro vengono trattati così?”. A parlare è Padre Valerio Di Trapani, direttore della Caritas Diocesana di Catania, e l'oggetto del discorso sono i rom del campo nomadi di Zia Lisa, sgomberato in questi giorni.

Molte sono le perplessità sulla vicenda. “Giorni fa”, racconta Padre Valerio, “sei agenti in borghese si sono presentati al campo, dicendo ai nomadi di sgomberare entro tre giorni”. Ovviamente nessuna spiegazione è stata fornita né ai numerosi rom che vivevano nel campo, né alla Caritas, che si è interessata alla vicenda. Neanche la Questura, dove si sono subito recati i volontari della Caritas, ha saputo dare notizie all'associazione: “Ci hanno detto di aver mandato due agenti per effettuare il censimento, ed in effetti due uomini si erano presentati prima; ma i sei agenti che avvertivano dello sgombero a loro non risultavano”.

Sta di fatto, comunque, che alle 23 di sabato sera nel campo sono entrate le ruspe a fare il loro lavoro. “Molti dei nomadi, preoccupati, erano già andati via. Fra sabato e stamattina, comunque, sono andati via tutti”. Uno sgombero pacifico dunque, anzi “sono stati molto più civili di noi. Sono stati cacciati, e loro hanno tolto il disturbo”.

Non una spiegazione quindi e nemmeno un'alternativa è stata fornita agli abitanti del campo. Proprio per questo Padre Valerio tiene a sottolineare che “sgomberi di questo tipo, effettuati senza pensare ai diritti delle persone, non sono un esempio di civiltà. Certe cose possono succedere solo nel nostro Paese, sono una vergogna italiana”. Il direttore della Caritas cita la carta dei diritti dell'uomo e le convenzioni internazionali,“dov'è chiaramente sancita la tutela delle minoranze”.

Il campo rom di Zia Lisa, in particolare, era famoso anche a livello nazionale per un progetto che coinvolgeva i bambini rom e le scuole pubbliche catanesi: molti bambini, infatti, erano stati inseriti negli istituti aderenti, “ottenendo un'integrazione pacifica. Anche i presidi delle scuole coinvolte ne erano molto soddisfatti”. Il progetto era sostenuto dalla Caritas.

Il motivo dello sgombero, come già detto, non è affatto chiaro “in quanto i rom non avevano commesso nessun reato”, ma per Padre Di Trapani la risposta scontata è che sia da attribuire “al clima che si respira in questo periodo dopo i fatti di Napoli, e della stessa Catania”.


Mi scrive Veniero Granacci

COMUNICATO STAMPA Sgombro campo ROM a Catania

Un gravissimo attacco ai principi della solidarietà e della civile accoglienza, valori fondanti della Costituzione e della nostra democrazia, si è verificato a Catania tra sabato ed oggi.

Evidentemente a seguito delle nuove norme di legge varate da Governo Berlusconi mirate, anche con l’introduzione del reato “clandestini” e delle tragiche conseguenze determinate dalla strumentale campagna razzista e di intolleranza costruita ad arte dalle destre, a colpire in maniera indiscriminata e vessatoria gli immigrati, forze di polizia hanno intimato l’immediato sgombro al gruppo costituito da uomini, donne e bambini, circa cento cittadini europei rom romeni, stazionanti da circa due anni nell’improvvisato campo allocato nei pressi del cimitero nella zona del quartiere di Zia Lisa.

In questa maniera, nella nostra città, dopo i precedenti sgombri imposti agli immigrati stazionanti alla Plaia e al Corso Martiri della Libertà, viene drammaticamente negato il fondamentale diritto all’ospitalità e all’accoglienza attiva che, tra l’altro, vengono rafforzati e codificati dai principi della libera circolazione per tutti i cittadini appartenenti alla Comunità Europea, sanciti dal Trattato di Schengen.

Questa operazione di sgombro risulta ancor più nefasta considerato che i bambini presenti nel campo Rom, a seguito della realizzazione di uno specifico progetto di integrazione finanziato dagli Organi europei, frequentavano da tempo le scuole dell’obbligo catanese.

E’ questa, per le dinamiche e per l’assoluta assenza di intenti di civile sistemazione, una vera e propria operazione di pulizia etnica, dato che è stata eseguita contro persone appartenenti alla stessa etnia, che non sono accusati di nessun specifico reato previsto dai nostri regolamenti giudiziari. Operata contro cittadini, che pur di fronte alla totale assenza, da sempre, di appropriato intervento da parte delle strutture amministrative locali , Comune e Provincia ( a Catania non è stato mai realizzato un campo di accoglienza e soggiorno attrezzato con i minimali requisiti abitativi, di servizi e requisiti igienici sanitari), hanno cercato di integrarsi nel territorio, nel tentativo di garantire ai propri figli un futuro migliore.

Nell’esprimere viva solidarietà ai cittadini rom che sono stati forzamene espulsi da Catania, ai bambini strappati dalle loro scuole, muoviamo un forte e civile appello a tutti i cittadini democratici, alle organizzazioni sociali, sindacali, di volontariato e di società civile, alle strutture ecclesiali, per attivare tutte le urgenti prese di posizioni e le iniziative atte a dimostrare sdegno e disapprovazione.

Catania, come espressamente sancite dalle specifiche norme dello Statuto Comunale, deve immediatamente rendere operative tutte le necessarie e concrete iniziative per rendere esecutivi i primari principi di accoglienza e solidarietà.

Toti Domina - Candidato Sindaco Catania per la Lista “Liberare Catania”