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Moldavia
Di Fabrizio (del 16/04/2008 @ 09:38:49, in conflitti, visitato 2729 volte)

Da Romanian_Roma

La minoranza Rom in Moldavia ha protestato contro la discriminazione razziale nel centro della capitale Chisinau. La maggioranza dei Rom non mostra la sua vera identità per le persecuzioni e discriminazioni. Durante la II guerra mondiale vennero deportati nei campi di concentramento in Transnistria.

CHISINAU (Tiraspol Times) - Il giorno 8 aprile, centinaia di Rom hanno protestato nel centro di Chisinau, contro la discriminazione razziale.

La marcia di protesta era organizzata dal Centro Nazionale Rom per far crescere la consapevolezza della maggioranza della popolazione sui problemi socio-economici che questa etnia affronta ogni giorno. La marcia è partita alle 11.00 dalla piazza dell'Opera - Stefan cel Mare si Sfint bd.

Afferma l'associazione Dzeno che nella comunità Rom non c'è accesso all'acqua potabile e spesso sono disconnessi dall'uso dell'energia elettrica, sono soggetti a trattamenti violenti da parte dei poliziotti.

Dice Nicolae Radita, presidente del Centro Nazionale Rom: "La discriminazione è un fenomeno che si incontra nelle scuole, negli istituti medici ed in altri posti pubblici. Gli uomini non trovano lavoro, gli anziani no ricevono alcun aiuto o pensione ed i bambini non frequentano la scuola o l'abbandonano."

"Queste persone soffrono di differenti disagi a causa delle precarie condizioni di vita e la mancanza di risorse materiali. Non potendo assicurare trattamenti per tempo, spesso muoiono presto," ha aggiunto. "Dopo 17 anni di indipendenza della Moldavia, la situazione di questo popolo non è cambiata in meglio."

Durante la marcia, il Centro Nazionale Rom ha indirizzato una lettera di protesta alle autorità pubbliche, chiedendo al governo di migliorare la situazione dei Rom e la loro partecipazione nei processi decisionali.

I Rom rimangono al minoranza più perseguitata d'Europa. I governi hanno tentato di sedentarizzarli forzatamente, spesso senza successo e con risultati negativi.

Secondo la principale organizzazione dei Rom di Moldavia, i Rom della repubblica ancora hanno a che fare con persecuzioni, marginalizzazione ed esclusione sociale in tutte le sfere della vita pubblica.

I loro diritti continuano sino ad oggi ad essere infranti, le discriminazioni istituzionali posizionano il loro livello di sviluppo al gradino più basso sulla strada della sparizione o dell'assimilazione.

Dopo lo sradicamento e la campagna di sterminio nella II guerra mondiale, la Moldavia conta ora 200.000 Rom che rappresentano circa il 7% della popolazione totale (esclusa la Transnistria, che ha una differente composizione etnica e un diverso retroterra dalla Moldavia stessa).

I leaders della comunità dicono che pochi Rom scoprono la loro origine etnica per paura di discriminazioni.

"Davvero pochi Rom svelerebbero la loro origine etnica, e la ragione principale è che hanno paura delle discriminazioni," dice Dumitru Danu, un leader dei Rom moldavi.

Dumitru Danu, presidente dell'Associazione Rom Moldavi, dice che una gran parte dei Rom si identifica come Moldavi/Rumeni oppure Russi, a causa dei pregiudizi e dell'indifferenza verso i Rom. In realtà il numero dei Rom è maggiore di quanto mostrino i dati ufficiali, afferma Danu.

Prima della II guerra mondiale, oltre il doppio dei Rom viveva in Moldavia, che al tempo era parte della Romania. Durante la guerra, furono deportati nei campi di concentramento nella "Transnistria" occupata, che era una repubblica autonoma e non parte della Romania. Durante la collaborazione nazi/rumena nella II guerra mndiale, oltre 500.000 Rom furono uccisi  nell'olocausto Rom - conosciuto come Porajmos - dove furono deliberatamente spostati ad est del fiume Dniepr e così fuori dai normali confini etnico-storici della Moldavia/Romania.