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Spagna
Di Fabrizio (del 11/05/2007 @ 10:33:41, in Europa, visitato 2348 volte)

Cinque magistrati del Tribunale Costituzionale negano la pensione d'anzianità ad una gitana, anche se suo marito ha usufruito della sicurezza sociale per vent'anni.

Unión Romaní denuncerà questa violazione al Tribunale Europeo dei Diritti Umani come pure davanti al Tribunale della Giustizia dell'Unione Europea.

Ugualmente si rivolgerà al Presidente del Governo ed al resto dei leaders parlamentari per affrettare una riforma legislativa che renda possibile il riconoscimento del matrimonio celebrato secondo le tradizioni gitane.

Oggi è un giorno particolarmente triste per la comunità gitana spagnola, perché cinque Magistrati del Tribunale Costituzionale hanno rifiutato il ricorso di Amparo perché potesse essere girata a María Luisa Muñoz Díaz  la pensione d'anzianità che le era negata dalla Sicurezza Sociale. Di fronte a questa triste e deludente sentenza un altro Magistrato, tra i sei che integrano l'Alto Tribunale, ha votato a favore di Maria Luisa, con un tipo di voto particolare che costituisce un testo di gran valore per tutti noi.

Al fine di ricordare quanto è avvenuto nella storia della marginalizzazione gitana, ricordiamo i Magistrati che hanno lasciato questa povera gitana senza pensione: don Pablo Pérez Tremps, che è stato l'autore materiale di questa disgraziata sentenza. Assieme a lui hanno votato contro gli interessi di Maria Luisa e dei suoi figli, doña María Emilia Casas Baamonde, don Javier Delgado Barrio, don Roberto García-Calvo y Montiel, e don Manuel Aragón Reyes.

Chi si è opposto alla Sentenza è stato il Magistrato don Jorge Rodríguez-Zapata Pérez, - che Dio doni alla sua famiglia salute e libertà - che da oggi occuperà un luogo di affetto e rispetto tra tutti i gitani spagnoli e del mondo.

La Commissione Permanente della Unión Romaní, riunita con carattere di urgenza, ha ritenuto di rendere pubblico il proprio dolore e malessere per quello che considera un peso ingiusto e non necessario, realizzato da quanti dovrebbero manifestare un maggior grado di sensibilità per la legittima difesa degli interessi dei più deboli. La Camera Alta del Tribunale Costituzionale non è stata all'altezza dei tempi correnti e la Sentenza si iscriverà tra i testi più riprorevoli contro il nostro popolo.

Osserviamo, come non potremmo fare altrimenti, questa infame Sentenza, sapendo che oggi i nostri figli e domani i nostri nipoti, studieranno questo testo e lo situeranno tra le pratiche che durante i secoli hanno impedito la piena incorporazione del nostro popolo nel resto della società. 500 anni fa le autorità di allora ci condannavano alla galera, cercando il nostro sterminio. Oggi, cinque Magistrati del Tribunale Costituzionale hanno condannato a morire di fame una povera vedova gitana perché essendosi sposata con rito gitano, non ha diritto alla pensione d'anzianità.

[...]

Noi, membri della Giunta Direttiva di Unión Romaní, facciamo nostro il voto del Magistrato don Jorge Rodríguez-Zapata Pérez, di cui vogliamo sottolineare alcuni passaggi:

RIASSUNTO del voto del Magistrato don JORGE RODRÍGUEZ-ZAPATA PÉREZ, sentenza del 16 aprile 2007, ricorso di amparo n. 7084/2002 interposto da doña María Luisa Muñoz Díaz

Questa è la realtà

1.- Doña María Luisa Muñoz Díaz è di nazionalità spagnola, però appartiene all'etnia gitana. Reclama la pensione d'anzianità del suo defunto sposo, don Mariano Dual Jiménez, con cui si sposò in territorio spagnolo con rito ancestrale gitano nel novembre 1971. Don Mariano era muratore e lavorò per conto terzi sino alla sua morte nel dicembre 2000. Usufruì della Sicurezza Sociale per 19 anni, tre mesi e otto anni, che corrisponderebbero per doña María Luisa a 903,29 € mensili di pensione, riconosciuti da Sentenza, poi revocata, dal Giudicato Sociale nº 12 di Madrid. Doña María Luisa e don Mariano erano titolari di un Libretto Familiare dall'11 agosto 1983, che constatava la nascita dei loro sei figli nati nei quasi trent'anni della loro relazione coniugale; ad ottobre venne loro riconosciuto il titolo di famiglia numerosa nº 28/2220/8 della categoria 1ª. Don Mariano era titolare della cartella della Sicurezza Sociale nº 28/2098958/66, da cui figurano senza dubbio come beneficiari tanto doña María Luisa come i loro sei figli.