Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.
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Di Fabrizio (del 31/07/2005 @ 23:52:14 in Regole, visitato 2844 volte)
A Blagoevgrad (nel sudovest del paese) un ristorante è stato condannato a pagare i danni ad un gruppo di Rom che aveva rifiutato di servire. I fatti: il 28 marzo 2004 alcuni avventori di etnia Rom erano seduti ad un tavolo del ristorante. Il locale era pieno, ma nonostante ciò diversi altri clienti arrivati dopo sono stati serviti, viceversa il gruppo di Rom è stato continuamente ignorato. Dopo un'ora di attesa, questi hanno chiesto di poter parlare col proprietario del locale e anche in questo caso non hanno ottenuto risposta. A questo punto, hanno sporto denuncia al locale commissariato. [...] La decisione del tribunale di condannare il locale al pagamento dei danni, si appella alla recente legge antidiscriminatoria del dicembre 2003. Ulteriori informazioni sul caso
Di Fabrizio (del 05/08/2008 @ 10:45:39 in media, visitato 1894 volte)
Da
British_Roma
Un mio amico ha comprato un film dal titolo
I Ricchi: Stanno rubando il Sogno Americano
E' un trailer ed una serie per il cinema
E' UNA TERRIBILE PROPAGANDA ANTI-ROM
Le star sono Eddie Izzard e Minnie Driver con 2 bambini, Shannon Marie
Woodward, Noel Fischer, Adrian Mitchell.
Creatore Dmitry Lipkin
E' fatto dalla 20th century Fox e programmato per il Fox movie channel (Fox
è un canale molto razzista qui negli USA)
Loro reclamano di essere Viaggianti (con la V maiuscola) e nell'introduzione
dicono che "alcuni ci chiamano Zingari". Sono mostrati mentre guidano un
caravan, i bambini non vanno a scuola, e c'è un "campo" con molti altri che loro
visitano occasionalmente e che è guidato da un uomo molto violento e orribile,
ch tratta le donne e le ragazze terribilmente, picchiandole e facendo maritare
le ragazzi da molto giovani.
La premessa della serie è che sono tutti ladri. Minnie Driver li definisce
come ladri professionisti e questa è la loro occupazione.
Inutile da dire, questo è solo alimentare gli esistenti terribili stereotipi
e bisogna protestare sino all'ultimo.
Non ho idea se diventerà mai una serie TV, perché non ho TV! (neanch'io,
qualcuno potrebbe informarmi? ndr)
Ma ho pensato di farvelo sapere.
Dianne Post - Phoenix, AZ
Da
Kosovo_Roma
Cari amici di roma-kosovoinfo, questi gli aggiornamenti sul nostro sito
News
04 Giugno 2007
Amnesty International "estremamente preoccupata" sui ritorni forzati in
Kosovo
Nel suo rapporto, Amnesty International (AI) ammonisce sui ritorni forzati
delle minoranze etniche in Kosovo. L'organizzazione è "estremamente preoccupata"
su come alcuni stati europei stiano preparando deportazioni in Kosovo, anche se
il conflitto politico sullo status della provincia può portare a rinnovate violenze,
secondo AI. "Sinora, né l'UNMIK (l'Amministrazione ad Interim ONU) né l'attuale
PISG (Istituzioni Provvisorie di Auto Governo) sono state capaci di garantire un
sicuro sviluppo in cui i membri delle minoranze possano ritornare in sicurezza e
dignità", dice AI. Secondo sue stime, dal luglio 1999 oltre 235.000 Serbi, Rom e
membri di altre minoranze etniche hanno lasciato il Kosovo. Solo il 6% ha fatto
ritorno. Il rapporto completo è disponibile nella sezione "Documenti":
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=22&Itemid=35#Forced% 20Returns
28 Maggio 2007
L'ONU continua ad ignorare la richiesta di giustizia per i Rom kosovari
A nome dei 158 Rom IDP (Persone Internamente Disperse) il Procuratore Dianne
Post ha compilato un reclamo contro l'ONU nel febbraio 2006. Dalla distruzione
dell'insediamento a Mitrovica sud nel luglio 1999, i Rom vivono in campi,
costruiti su terreni altamente contaminati. I campi hanno continuato ad esistere
sino all'aprile 2006, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, nonostante
fossero riportati livelli estremi di contaminazione da piombo. Dianne Post
chiede supporto, dato che sinora l'ONU non ha risposto al reclamo.
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=131&Itemid=1
24 Maggio 2007
Rapporto 2007 di Amnesty International: Discriminazione sulle minoranze in
Kosovo
Secondo il rapporto annuale di Amnesty International, che copre lo stato dei
diritti umani in 153 paesi, le minoranze etniche continuano a fronteggiare serie
discriminazioni nella provincia serba del Kosovo. Atti di violenza che sono
motivati da odio etnico sono difficilmente perseguiti, il numero di quanti hanno
fatto ritorno in Kosovo rimane basso. Quanti sono stati rimpatriati a forza
dagli stati membri EU non ricevono supporto dalle autorità pubbliche, critica
AI.
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=133&Itemid=1&lang=en
Media
AFP: Roma minority demands to be part of Kosovo status negotiations, 29.5.2007
http://www.dzeno.
cz/?c_id= 14462
"Building a new beginning - The return to Roma Mahala", in: UNMIK, Focus Kosovo,
March 2007.
http://www.unmikonl ine.org/pio/ fokus_kosovo_ eng.htm
Documenti
Amnesty International: Kosovo (Serbia). No Forcible Return of Minorities to
Kosovo, Maggio 2007.
http://www.roma- kosovoinfo. com/index. php?option=
com_content&task=view&id=22&Itemid=35&lang=en#Forced% 20Returns
Di Fabrizio (del 28/09/2010 @ 09:42:59 in Europa, visitato 3432 volte)
by Paul Polansky
[continua]
EULEX
(immagine da
daylife.com) Il generale in pensione Yves de Kermabon mentre prega
(spero) per salvare (spero) i bambini rom e askali di Mitrovica dai soldati
francesi, dal dr. Bernard Kouchner, dall'ONU, dal governo del Kosovo e... dall'EULEX.
IL PREMIO IN-GIUSTIZIA: disgrazia questa Missione dell'Unione Europea in
Kosovo sul Ruolo della Legge che rivendica il suo scopo principale
nell'assistere e supportare le autorità del Kosovo sul ruolo della legge e si
riserva il diritto di perseguire i seri crimini che il governo del Kosovo
ignora. EULEX viene disonorata con questo premio per avere rifiutato di
considerare "la negligenza di massa verso l'infanzia" nei campi di Mitrovica
come un "serio crimine", nonostante le 86 morti sino ad oggi.
Dato che era risultato impossibile durante quasi undici anni di coinvolgere
qualsiasi agenzia ONU o il governo del Kosovo, soprattutto il Ministro della
Salute, nel salvare i bambini che muoiono di avvelenamento da piombo negli ex
campi UNHCR, inviai una mail a Yves de Kermabon, capo della missione EULEX,
chiedendogli un incontro per discutere su cosa EULEX potesse fare.
Ex generale francese, che una volta comandava la Legione Straniera in
Cambogia e poi le forze NATO in Kosovo, Kermabon rifiutò di vedermi.
Con l'aiuto di amici impegnati nel salvare questi bambini, facemmo ricorso al
suo capo UE, la baronessa Catherine Ashton, ed alla fine ottenemmo un
appuntamento per vedere il procuratore capo del generale Kermabon, Theo Jacobs,
e tre componenti della sua squadra. Non fu un ricevimento caloroso. Erano troppo
ritrosi per ricevermi o soltanto riluttanti di dovermi vedere.
Il procuratore capo Jacobs non fece nessun tentativo di dare inizio alla
riunione, così gli chiesi se avesse ricevuto il nostro promemoria legale che gli
avevo inviato per posta elettronica il giorno precedente. Con riluttanza mi
disse di sì ma non fece nessun commento. Così tirai fuori tutti gli altri
documenti che avevo portato e iniziai a passarglieli.
Il primo era un comunicato OMS del settembre 2009 che ancora una volta
chiedeva l'immediata evacuazione e cure mediche. Dissi che l'OMS ne chiedeva
l'evacuazione dal novembre 2000 e che da allora aveva inviato richieste simili.
Nessuna risposta da EULEX: nessuna domanda, nessun commento.
Ho poi consegnato il rapporto del difensore civico al primo ministro del
Kosovo inviato ad aprile 2009, in cui il difensore civico chiedeva l'immediata
evacuazione e chiedeva una risposta entro 30 giorni. Non venne mai ricevuta
nessuna risposta da parte del primo ministro. Dissi che il nuovo difensore
civico il giorno prima aveva visitato i campi ed avrebbe inviato un rapporto
simile chiedendo l'evacuazione e cure mediche. Nessun barlume di vita da parte
dei convocati EULEX seduti davanti a me.
Poi consegnai loro il rapporto di Thomas Hammarberg, il Commissario per i
Diritti Umani del Consiglio d'Europa, che chiedeva l'evacuazione dei campi e
cure mediche. Uno dello staff di Jacobs seduto di fronte a me disse che la
settimana seguente avrebbe posto maggior pressione al governo del Kosovo perché
facesse qualcosa.
Allora diedi loro il rapporto di Human Rights Watch (77 pagine) e per finire
un'altra copia del nostro memorandum legale di 46 pagine.
Dissi che avevamo fatto pressioni sull'UNMIK per un'evacuazione e cure
mediche già dal novembre 2000 e naturalmente senza ottenere niente. Eravamo ora
a febbraio 2010. Dissi che probabilmente era impossibile portare in giudizio lo
staff ONU a causa della loro immunità, ma volevamo comunque farlo per gli
amministratori del campo, Norwegian Church Aid e KAAD. Fornii allora loro degli
esempi di "negligenza premeditata" commessa da entrambi gli amministratori del
campo, enfatizzando il rifiuto di NCA di riportare le morti nel campo e mai
chiedendo alimenti o trattamento medico per avvelenamento da piombo; e KAAD, che
oltre a ciò aveva colpevolmente interrotto la dieta speciale per Ergin e suo
fratello.
Dissi che ci doveva essere giustizia. Per quello ero venuto da loro.
Jacobs disse che un'azione sotto il loro mandato era impossibile. Loro erano
lì essenzialmente per monitorare il sistema giudiziario del Kosovo. EULEX si
incaricava personalmente di pochissimi seri crimini. Anche se il nostro caso
fosse stato possibile sotto il loro mandato, non l'avrebbe accettato perché
sarebbero occorsi anni per trovare se qualcuno fosse responsabile. Dissi che
avevamo tutte le prove che servivano. Dissi che l'OMS si era offerto di fornire
tutti gli elementi di prova e che io ed i nostri avvocati potevamo fornire nomi
e prove della negligenza criminale.
Jacobs disse che non si trattava di un caso criminale, ma di una questione
politica. Disse che l'unica maniera per noi era di mettere più pressione
politica sul governo del Kosovo per risolvere questa questione politica.
Non ero d'accordo e parlai a lungo sulla storia di questo caso: il dr.
Kouchner che mette i Rom su di un terreno contaminato, promettendo che sarebbero
stati spostati entro 45 giorni; dissi che la squadra medica ONU aveva
raccomandato l'evacuazione nel novembre 2000 e la disintossicazione in Polonia,
ma che Kouchner aveva opposto il veto; dissi a Jacobs che il mio team aveva
portato la famiglia di Mustafa in Germania, sottoponendo a TAC tutti i bambini,
che trovò Denis di 7 anni col fegato di un sessantenne alcolizzato, a causa
dell'avvelenamento da piombo secondo i dottori tedeschi; dissi di come io e il
mio staff avessimo raddoppiato i livelli di piombo che causano danni cerebrali e
che anche noi avessimo dovuto essere disintossicati. Menzionai come tutti
stessero rimproverando ai Rom di avvelenarsi da soli smaltendo le batterie delle
auto, ma che i campioni su 66 bambini del campo mostravano di avere 36 altri
metalli pesanti che non si trovavano nelle batterie delle macchine. Continuai ma
non vidi nessun barlume di interesse nelle persone sedute di fronte a me. Era
ovvio che non mostravano alcuna compassione per la sofferenza di questa gente...
questi zingari.
Parlai per 50 minuti, raccontando loro ogni tragedia che era successa nei
campi dal 1999. Se fosse dipeso da loro, il meeting sarebbe finito dopo cinque
minuti.
Alla fine, Jacobs era abbastanza esasperato con me che cercavo di rendere
questo un caso criminale. Continuò a dire che era una perdita di tempo. Quella
era una questione politica e io dovevo trovare un modo di fare pressione sul
governo del Kosovo, non su EULEX.
Alla fine gli chiesi se non fosse stato un serio crimine. Mi rispose di no.
Disse che era un serio problema, ma perché lui lo definisse un serio crimine
prima avrebbe dovuto investigare e questo avrebbe preso anni. Anche così, disse,
sarebbe stato difficile trovare i responsabili di persona. Dissi che se questa
situazione fosse avvenuta in qualsiasi città europea ed il sindaco, il capo
della polizia e gli incaricati alla sanità pubblica non avessero immediatamente
evacuato l'area, sarebbero finiti in prigione per negligenza verso l'infanzia.
Il procuratore capo si limitò a fissare davanti a sé.
Il suo staff concordò con lui. Questa era una questione politica e dovevamo
porre maggiore pressione sul governo del Kosovo. Dal 1999 al 2008 non era
possibile. Ora che il Kosovo aveva l'indipendenza, dovevano mostrare di
meritarsela.
La donna seduta di fronte a me continuò a ripetere che Thomas Hammarberg
sarebbe venuto la settimana prossima. Era molto alterato perché il governo del
Kosovo non aveva seguito le sue raccomandazioni di sei mesi prima, quando era
stato lì l'ultima volta, di evacuare i campi. Disse che avrei dovuto incontrarlo
durante la sua visita.
Lasciai loro due nostri DVD: Kosovo Blood e la manifestazione del campo di
Osterode ad aprile 2009. Lascia anche loro due copie del mio libro UN-Leaded
Blood che immediatamente loro coprirono con le loro carte, nel caso qualcuno
potesse vederne la copertina.
Fui molto educato nel ringraziarli per avermi ricevuto, ma spero di aver
mostrato con la mia espressione quanto frustrato io fossi dalla loro mancanza di
umanità e compassione, e soprattutto dalla loro mancanza di interesse nel
cercare giustizia per questa povera gente che aveva sofferto la peggiore
tragedia di ogni minoranza in Europa nell'ultima decade. Così come non c'è
misericordia per i nostri bambini romanì negli affari targati Mercy Corps, né
nessun interesse nel salvare i nostri bambini da parte dell'OnG Save the
Children... non c'è nemmeno nessun interesse nella giustizia per questi ragazzi
del Dipartimento Giustizia di EULEX.
Riconoscimenti
Durante questi undici anni per portare l'attenzione sulla sofferenza e la
tragedia dei Rom/Askali scaricati dall'ACNUR e dall'UNMIK su terreni
contaminati, non molte persone od organizzazioni sono state con noi durante la
lunga tirata. Quelli che hanno iniziato con noi e tuttora stanno contribuendo:
Argentina e Miradija Gidzic, e Jacky Buzoli. Tutti e tre sono Rom e sentono una
dedizione profonda per aiutare la loro gente. Sono anche stati curati per
avvelenamento da piombo, a causa del loro lavoro nei campi. Nel 2005, si è
aggiunta Dianne Post, un avvocato americano che non solo ha dedicato il suo
tempo (gratuitamente) per difendere questi bambini rom/askali, ma ha anche
offerto il proprio denaro per comprare aiuti. Lo stesso anno, Yechiel Bar Chain
donò dei fondi per comprare le prime medicine per curare quanti avevamo fatto
uscire dai campi. Il dr. Bader di Milwaukee, WI, si unì quell'anno per
finanziare i nostri viaggi a Belgrado. Inoltre comprò un pezzo di terra per la
famiglia di Jenita Mehmeti e finanziò la pubblicazione di UN-Leaded Blood e la
realizzazione del documentario Gipsy Blood. Dan Lanctot che fece il film donò il
proprio lavoro. Anche il dr. Klaus Runow si unì a noi nel 2005 per raccogliere i
primi campioni di capelli dei bambini nel campo, registrando che [i bambini] non
solo erano avvelenati da piombo, ma soffrivano anche di altri 36 metalli
pesanti. Per strada sono arrivati contributi ed appoggio dalla Società per i
Popoli Minacciati, JDC, Mary Ellen Salinas, Linda Johnson, Jennifer Clayton-Chen
ed il suo gruppo a Monaco (Germania), Fed Didden, Nidhi Trehan, ed il dr.Sasha
Maksutovic. I contributi a questo libro includono: Bernie e Suzie Sullivan, John
Munden, Graham Crame e Dianne Post.
Due anni fa la nostra campagna navigava in cattive acque finché Bernie
Sullivan organizzò il KMEG (Gruppo di Emergenza Medica del Kosovo) ed introdusse
nuovi attivisti, in particolare Valerie Hughes che spinse il senatore irlandese
David Norris a parlare (e continua a farlo) a favore dei nostri bambini zingari.
Molti giornalisti e media importanti come Bild Zeitung, Aljezzera, BBC, ZDF,
ARTE TV, la TV australiana (Dateline), The Sun, The Guardian, l'International
Herald Tribune, ed il Washington Times hanno informato il pubblico su questi
bambini che stanno morendo. Sono arrivati in aiuto due altri avvocati: Bob
Golten, professore in Diritto Umanitario all'Università di Denver, che ha
scritto lettere a Mercy Corps e ad NCA, richiamandole alle loro responsabilità;
e Nichola Marshall, in rappresentanza dello studio legale Leigh Day di Londra,
che si è unito a Dianne Post nel richiedere un risarcimento dall'ONU per i campi
rom/askali.
Ironicamente, non molte organizzazioni romanì si sono unite alla nostra lotta
ma recentemente due hanno vigorosamente raggiunto la causa: l'Associazione
Britannica delle Donne Zingare e Patrin GB. Sono certo di essermi dimenticato di
menzionare molti altri che ci hanno aiutato in questo percorso e chi ora sta
contribuendo. Ma loro sanno nel loro cuore che cosa hanno fatto. Tristemente, la
nostra campagna di undici anni non ha salvato molti bambini. Quando abbiamo
iniziato c'era una possibilità di salvare la maggior parte di loro da danni
irreversibili al cervello. Ora tutti ce li hanno. Un dottore mi ha detto che
abbiamo perso un'intera generazione di bambini dei campi. Forse anche una
seconda generazione dato che molti di questi bambini non vivranno abbastanza da
avere dei bambini a loro volta. Ma ancora stiamo combattendo per loro, per un
risarcimento e per la giustizia. Sfortunatamente, non possono mangiare la
giustizia.
Titolo originale: DEADLY NEGLECT
di Paul Polansky
Prima edizione
71 pagine
Tiratura: 1.000 copie
Editore: Kosovo Roma Refugee Foundation (KRRF)
traduzione in italiano di Fabrizio Casavola
www.paulpolansky.nstemp.com
Email: pjpusa5040@yahoo.com
www.toxicwastekills.com
Fine quindicesima e ultima puntata
Di Fabrizio (del 29/06/2010 @ 09:27:17 in Europa, visitato 3768 volte)
by Paul Polansky
[continua] Quando vennero resi noti i risultati degli esami, l'OMS chiese
l'immediata evacuazione dei tre campi. Poche settimane dopo ICRC si aggiunse a
molte altre OnG nel richiedere un urgente sgombero per ragioni mediche.
Il 25 novembre, durante un incontro delle OnG nel quartiere generale UNMIK a
Mitrovica sud, venne rivelato dal rappresentante di Norwegian Church Aid che il
gruppo medico del dr. Kouchner aveva trovato alti livelli di piombo nel sangue
dei bambini pure nell'estate del 2000. Un rapporto preparato allora dal gruppo
medico ONU raccomandava che i tre campi fossero evacuati. Chiesi
immediatamente all'UNMIK una copia di quel rapporto del 2000. Mi dissero che non
era disponibile al pubblico.
Conoscendo diversi Albanesi che lavoravano con l'UNMIK, tentai di avere
tramite loro una copia del rapporto. Mi venne detto che era sotto chiave e
considerato "top secret".
Un anno più tardi trovai quel rapporto del gruppo medico ONU datato novembre
2000 sul web (non etichettato come documento UNMIK, ma sotto il nome del dottore
che l'aveva cofirmato). Rintracciai il dottore, Andrej Andrejew. Ora lavorava
per una ditta farmaceutica a Berlino. Dopo pranzo, mi confermò che i livelli di
piombo nel 2000 erano così alti tra i bambini dei campi zingari, che il
laboratorio in Belgio che analizzava i loro campioni di sangue pensava ad un
errore, perché non aveva mai visto livelli tanto alti. L'ex dottore dell'ONU di
Kouchner rimase scioccato nel sentire che i campi non erano stati evacuati ed il
terreno era stato cintato perché la gente estranea non potesse accidentalmente
addentrarvisi, come raccomandava nel suo rapporto. Poco dopo aver compilato il
suo rapporto, Andrej aveva lasciato il Kosovo, ritenendo che Kouchner avrebbe
seguito le raccomandazioni della sua squadra medica ONU.
Fui il primo giornalista a rendere pubblica la storia dei campi. In un
articolo che venne pubblicato dall'International Herald Tribune il 25 aprile
2005, descrissi l'orrore e scrissi che sino a quel momento erano morti nei campi
25 Zingari, la maggior parte in seguito a complicazioni dovute ad avvelenamento
da piombo. Nonostante le ricadute internazionali alla notizia, l'UNMIK rifiutò
ancora di evacuare i campi.
Da allora, con la mia squadra GFVB visitai i campi diverse volte a settimana
per controllare la salute dei bambini. Un giorno la madre di Jenita mi disse che
sua figlia Nikolina di due anni mostrava gli stessi sintomi di Jenita prima che
morisse. Venne avvisata l'equipe medica NATO di Mitrovica nord. Venne richiesto
loro il permesso di un immediato trasporto di Nikolina a Belgrado, l'unico
ospedale nei Balcani che trattava l'avvelenamento da piombo. Il capo dell'equipe
medica NATO di Mitrovica, il dr. Sergey Shevchenko, rifiutò.
Il giorno dopo chiamai personalmente il dr. Shevchenko e lo implorai di
trasportare Nikolina a Belgrado. Rifiutò nuovamente. Invece di discutere con lui
(un optometrista di Vladivostok, Russia, che parlava inglese), io e la mia
squadra caricammo Nikolina e sua madre sul mio caravan per andare a Belgrado.
Dato che non avevano passaporti, e nemmeno documenti personali, dovetti farle
passare di contrabbando attraverso il confine serbo-kosovaro nascoste nel bagno
del mio caravan.
A Belgrado, i livelli di piombo riscontrati a Nikolina mettevano a rischio la
sua vita. Dopo tre settimane di trattamento i suoi livelli si erano ridotti, ma
fui avvertito che probabilmente avrebbe avuto danni irreversibili al cervello e
che se l'avessimo riportata alla fonte dell'avvelenamento, probabilmente sarebbe
morta. Con l'aiuto di un olandese che lavorava per un'OnG internazionale (da cui
travasava soldi per le piccole spese), affittammo un appartamento nel villaggio
di Priluzje dove la famiglia di Jenita aveva dei parenti. Usando il mio caravan,
li traslocai personalmente con le loro poche cose dalle baracche ONU. Col tempo
trovai un donatore americano che comprò loro un pezzo di terra. Dopo un anno,
un'OnG internazionale costruì loro una casa.
Dato che non riuscivo a convincere l'ONU ad evacuare i tre campi e salvare
questi bambini rom ed askali, pubblicai in proprio un libriccino (UN - Leaded
Blood) sulla loro situazione e produssi un documentario (Gipsy Blood). Anche se
tutti e due produssero uno scandalo in Kosovo, l'ONU si rifiutò ancora di
sgomberare i campi e curare questi bambini.
Mentre giravo il mio documentario, scoprimmo un'altra famiglia che aveva dei
bambini con gli stessi livelli di piombo di Jenita e Nikolina. Ma prima che
potessi fare qualcosa, morirono la madre e un fratellino. Un dottore a cui avevo
chiesto di investigare sulle loro morti, era convinto che entrambe fossero morti
per complicazioni dovute ad avvelenamento da piombo. Era dell'opinione che i
sette bambini superstiti non sarebbero sopravissuti se non fossero stati rimossi
dalla fonte di avvelenamento e ricevuto trattamento medico urgente.
Ancora una volta, la dura e compiacente amministrazione UNMIK rifiutò di
agire. Così la mia OnG tedesca, GFBV, contattò il giornale di più grande
tiratura in Germania, chiedendogli di visitare il campo e scrivere una storia su
questa tragedia. Non solo il giornale, la Bild Zeitung, venne in Kosovo, ma
tramite la loro fondazione per l'infanzia (Ein Hertz für Kinder) portarono tutta
la famiglia in Germania per le cure. Per aiutare la famiglia durante e
dopo il trasporto, il giornale chiese a me ed al mio gruppo romanì di
accompagnarla.
In Germania, scoprirono che non solo la famiglia romanì necessitava di cure
mediche, ma anche io ed il mio gruppo romanì. I nostri livelli di piombo, anche
solo con visite periodiche nei campi, erano del livello doppio di quello che
poteva causare danni irreversibili al cervello. Quindi assieme ai sette bambini
e al loro padre, anche noi fummo curati.
Prime del trattamento, tutti noi facemmo una TAC. Quando toccò a Denis, sette
anni, il dottore incaricato mi indicò il fegato del bambino e mi disse: "E' il
fegato di un sessantenne alcolizzato che beve una bottiglia di whiskey al
giorno. Questo bambino non arriverà a 20 o 30 anni. E' quello che gli ha fatto
l'avvelenamento da piombo!"
Nel 2006 finalmente l'ONU decise di fare qualcosa per acquietare le accuse
che col mio team e l'avvocata americana Dianne Post, che ora rappresentava le
oltre 150 persone dei campi rom/askali, continuavamo a generare sulla
tragedia dell'avvelenamento da piombo. Nel 2005 le truppe francesi avevano deciso
di lasciare la sua base a Mitrovica nord. L'ONU traslocò due dei tre campi
zingari nell'ex base francese.
Una volta di più rimasi scioccato dall'atteggiamento insensibile dell'UNMIK
in questa situazione. La base francese, chiamata Osterode, era a solo 50 metri
da due dei campi zingari contaminati. Anche il campo francese era ricoperto
dalla polvere tossica generata dalle 100 milioni di tonnellate di scorie
nell'area. I soldati francesi, che tanto io quanto i reporter del NY Times
avevamo intervistato in separate occasioni, lamentavano che i dottori militari
avevano avvisato ogni soldato in servizio nella base, di non generare bambini
per nove mesi dopo aver lasciato il Kosovo, a causa dell'alto livello del piombo
nel loro sangue.
Comunque, dopo aver speso 500.000 euro donati dal governo tedesco per
ristrutturare il campo di Osterode, una squadra di valutazione ambientale della
CDC di Atlanta, Georgia, dichiarò Osterode come "libero dal piombo". Poi
l'ufficio USA a Pristina dichiarò di essere pronto a donare 900.000 $ per cure e
per una dieta migliore per i bambini evacuati ad Osterode. Inoltre l'UNMIK
promise che gli Zingari sarebbero rimasti ad Osterode per non più di un anno.
Poi sarebbero stati trasferiti in nuovi appartamenti costruiti per loro nel
vecchio quartiere.
Dato che diverse OnG e anche i leader del campo non ritenevano che Osterode
fosse "libero dal piombo", si fecero subito degli esami sanguigni ai bambini
dopo che arrivarono ad Osterode. Un anno dopo vennero nuovamente controllati i
loro livelli di piombo. Non fu sorprendente per me e la mia squadra, ma lo fu
per l'UNMIK: molti livelli erano aumentati nonostante una dieta migliore ed
alcuni trattamenti medici di base. Quando vennero conosciuti questi risultati, i
dottori smisero le loro cure, dicendo che facevano più male che bene. Nuovamente
si disse che era necessario allontanare la gente dalla fonte di avvelenamento,
prima di essere curati per intossicazione da piombo.
Quando pubblicai il primo articolo sui campi nel 2005 sull'International
Herald Tribune, riportavo che 27 Zingari (inclusi molti bambini) erano già morti
nei campi. Alla fine del 2006, il numero era più che raddoppiato, e per la fine
del 2009 il conto era a 84. E gli Zingari vivono tuttora ad Osterode e nel
vicino campo di Cesmin Lug.
Tra il 2007 e il 2008 diverse OnG costruirono o finanziarono la costruzione
di appartamenti nel vecchio quartiere zingaro di Mitrovica sud. Ma questi
appartamenti non vennero dati, come promesso, a quanti soffrivano dei più alti
livelli di avvelenamento da piombo. Per mostrare che funzionava la loro politica
di far tornare gli Zingari rifugiati in altri paesi, l'UNHCR diede la maggior
parte di quegli appartamenti a quanti tornavano dal Montenegro e dalla Serbia.
Dopo aver provato a far pressione sull'ufficio USA a Pristina per trasportare
via aerea questi 650 Zingari a Fort Dix, NJ, come il governo americano aveva
fatto per oltre 7.000 Albanesi nel 1999 per salvarli dai paramilitari di
Milosevic, USAID propose invece il progetto di costruire 50 appartamenti per i
Rom dei campi, ovunque loro volessero in Kosovo. Mercy Corps, un'OnG
internazionale degli USA, venne incaricata del contratto, anche se non avevano
mai avuto a che fare con i campi zingari ed allora non avevano Rom o Askali nel
loro staff. Tuttavia, nell'ottobre 2008 Mercy Corps assunse una romnì della mia
squadra ed aprì un ufficio a Mitrovica sud per onorare il contratto di 2.400.000
$ affidatogli da USAID.
Fine seconda puntata
Di Fabrizio (del 24/08/2010 @ 09:22:58 in Europa, visitato 3420 volte)
by Paul Polansky
[continua]
Alexander Borg Olivier
(immagine da
Times of Malta)
IL PREMIO GRANDE IMMUNITA': disonora quell'avvocato che ha fatto della sua
connivenza il meglio per prevenire azioni legali contro l'ONU o qualsiasi membro
di quello staff che commisero negligenza colposa contro i bambini IDP che erano
sotto la tutela dell'UNHCR.
Nel 1990 Borg Oliver, avvocato maltese di formazione americana, venne quasi
scelto come presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in
riconoscimento della sua popolarità presso l'ONU come ambasciatore di Malta.
Sino allora, Borg Olivier era stato coinvolto in diversi lavori con l'ONU,
culminati in alcuni conflitti d'interesse col governo del Kosovo.
Il preambolo della Carta delle Nazioni Unite è uno degli esempi più
inspiranti della letteratura legale. Vi si dice che i popoli del mondo hanno
proclamato con coraggio la loro determinazione nel riaffermare la fede nei
diritti umani e nella dignità delle persone umane. Come avvocato ONU in Kosovo,
Borg Olivier probabilmente non ha mai letto quel preambolo. Almeno, non secondo
le sue azioni per come ha abilmente procrastinato dal 2006 per ritardare una
revisione delle affermazioni fatte a nome degli zingari dei campi di
Mitrovica alla ricerca di un risarcimento per l'avvelenamento da piombo nei
campi ONU, che ha lasciato almeno 86 morti ed ogni bambino nato con danni
irreversibili al cervello.
Dopo aver lavorato come consigliere legale top per l'ONU in Kosovo, il nostro
signor Borg Olivier andò direttamente a lavorare ed essere pagato come
consulente del governo kosovaro. E' quello che si chiama una "porta girevole" e
porta a domandarsi su una delle peggiori pratiche del conflitto d'interesse.
Mentre lavorava per l'ONU in Kosovo, Borg Olivier aiutò a mungere denaro dalla
Kosovo Trust Agency ai funzionari a Pristina, per poi accettare un lavoro da
loro pagato. Anche se parte dei Fondi Trust delle contestate vendite di Olivier
di imprese statali sono ritornati, Borg Olivier ha mantenuto il suo lavoro.
Dove andarono i Fondi Trust? Sicuramente non hai bambini romanì che l'ONU ha
tenuto su terreni contaminati per quasi undici anni, mentre Borg Olivier
difendeva gli amministratori con immunità e privilegi, dicendo che questi erano
necessari per il buon funzionamento della missione ONU. Nel settembre 2006,
ammise verbalmente che l'ONU era responsabile delle condizioni tossiche dei
campi rom e che voleva collaborare con gli avvocati che rappresentavano le
famiglie che pativano di avvelenamento da piombo. Venne concordato a voce di
instaurare una commissione per stabilire il compenso di ogni famiglia. Invece,
quando venne organizzato un incontro con gli avvocati che rappresentavano le
famiglie del campo, Borg Olivier rifiutò di prendervi parte e disse a Dianne
Post, l'avvocato americano rappresentante la maggior parte dei Rom/Askali dei
campi, che non intendeva incontrarla di nuovo e disse di non dover rispondere
agli zingari; che doveva risposta solo al suo superiore dell'ONU e che l'ONU non
doveva rispondere a nessuno. Secondo la carta fondante ONU, la Convenzione sui
Privilegi e le Immunità del 1946, l'organizzazione beneficia di immunità legale
"per l'adempimento dei suoi scopi". Dal 2008, l'ONU ha passato la gestione dei
campi al governo kosovaro, dove Borg Olivier ora lavora come consulente
profumatamente pagato.
Save the Children
IL PREMIO OSSIMORO: disonora quell'organizzazione che agisce esattamente
nella maniera opposta di come implicherebbe il suo nome e marchio. Anche se
molte altre organizzazioni sono state prese in considerazione per questo premio,
come l'UNICEF, nessuna OnG negli scorsi dieci anni in Kosovo merita questo
premio più di SAVE THE CHILDREN GB.
CITAZIONI DA "SAVE THE CHILDERN":
- "Per alleviare il disagio e promuovere il benessere dei bambini di
ogni paese, senza differenza di razza, colore, nazionalità, credo o
sesso..."
- "Ogni anno, quasi 10 milioni di bambini muovono prima di raggiungere
il quinto compleanno - la maggior parte per cause prevenibili o affrontabili.
Non possiamo e non vogliamo permettere che questo continui."
- "Il nostro scopo è di proteggere i diritti dei bambini attraverso il
patrocinio internazionale per promuovere soluzioni ed assicurare
finanziamenti per il lavoro umanitario, e far pressione ai governi nazionali
affinché cambino leggi, politiche e pratiche o si migliorino le condizioni."
- "Save the Children coordina il Gruppo d'Azione sui Diritti Infantili,
una rete di organizzazioni non governative che contribuiscono alla Strategia
UE per i Diritti del Fanciullo. Inoltre, richiamiamo il Consiglio dei
Diritti Umani ONU a focalizzarsi in misura maggiore nel suo lavoro e
attenzione sui bambini."
- "Save the Children lavora per far sentire le voci dei bambini ai più
alti livelli nazionali ed internazionali."
- "Noi... abbiamo persuaso le autorità locali in Kosovo a fondare asili
d'infanzia interetnici."
- "Il nostro ufficio di consulenza legale a Ginevra ha concluso che
siamo la principale organizzazioni dei diritti infantili a Ginevra, dove ha
base il Comitato ONU sui Diritti dell'Infanzia."
- "Nel 2008 lo studio legale Baker & McKenzie ha fornito un prezioso
aiuto alle nostre attività volte a proteggere il logo ed il marchio di Save
the Children in tutto il mondo."
- "Nell'anno in corso ho visto con i miei occhi, visitando la Cina ed
il Kosovo, l'alta considerazione in cui è tenuto il nostro staff in questi
diversi paesi, e l'eccellente lavoro che stanno facendo per aiutare l'accesso
dei bambini ad adeguati servizi sanitari, istruzione e programmi
alimentari." Alan Parker, Presidente, Save the Children GB
Save the Children GB rivendica di essere la più importante organizzazione
indipendente nel creare cambi duraturi nelle vite dei bambini. Tuttora questa
OnG di Londra ha fermamente rifiutato di prendersi cura dei bambini zingari
sofferenti di avvelenamento da piombo e malnutrizione anche se a Save the
Children è stato chiesto di farlo da parte tanto dell'UNHCR che dal Ministero
della Salute del Kosovo. Nonostante abbia un ufficio a tempo pieno a Pristina ed
un ufficio regionale a Mitrovica, Save the Children nel 2005 ha rifiutato il
contratto dell'UNHCR perché, secondo il loro ufficio locale, la percentuale che
avrebbero dovuto ricevere dal budget dei campi non era tale da interessarli.
Nel 2009, venne chiesto ripetutamente a Save the Children di unirsi ad altre
OnG, come l'OMS, Human Rights Watch, ICRC, Society for Threatened Peoples,
Kosovo Roma Refugee Foundation, Kosovo Medical Emergency Group, ecc., nel
richiedere l'immediata evacuazione dei campi zingari dai terreni contaminati ed
il trattamento medico per i bambini sofferenti dei più alti livelli di piombo
nella letteratura medica. Save the Children rifiutò.
Save the Children proclama con orgoglio: "Save the Children lavoro per e con
i bambini a rischio di fame e malnutrizione e quelli afflitti da disastri
naturali, guerre e conflitti." I bambini zingari che stanno morendo di
avvelenamento da piombo, furono cacciati dalle loro nel 1999 dagli estremisti
albanesi dopo la guerra del Kosovo (un conflitto) e da allora sono sopravvissuti
(fame e malnutrizione) di quanto trovano nei container dell'immondizia vicino
agli uffici di Mitrovica di Save the Children.
Nel 2008, Save the Children Alliance ha avuto entrate per US $ 1.275.999.361.
Fine decima puntata
Di Fabrizio (del 25/11/2008 @ 09:22:23 in Europa, visitato 2544 volte)
Lungo e angosciante, siete avvertiti... da
Roma-ex_Yugoslavia
New Kosova Report (chi vuole si legga anche i commenti in fondo
all'articolo originale)
Bambino rom presso il centro di raccolta immondizia
By
Paul Polansky - 17 novembre 2008 - Questo mese, la seconda OnG tedesca,
la "Società per i Popoli Minacciati", invierà Paul Polansky, Capo Missione per
il Kosovo, alla Casa dei Comuni a Londra ed al quartiere generale UE di
Bruxelles nel tentativo di salvare 130 famiglie rom sistemate dalle Nazioni
Unite in campi che costituiscono una
minaccia alle loro vite.
Segue un riassunto del discorso di Polansky all'audizione di Bruxelles.
A due ore di aereo da qui, nell'Europa Orientale, ci sono due campi della
morte, soprattutto per i bambini con meno di sei anni.
Se questi bambini non muoiono entro i sei anni, soffriranno per il resto
della loro breve vita di danni irreversibili al cervello.
Questi campi ci sono da nove anni. Sono stati costruiti sul terreno delle più
grandi miniere di piombo dell'Europa, ed accanto ad una discarica tossica di 100
milioni di tonellate.
Questi campi (quattro n origine) furono costruiti dall'amministrazione ONU in
Kosovo e dal loro partner Azione delle Chiese che Lavorano Assieme. Pure le
baracche sono state costruite con vecchi pannelli di piombo.
Sinora in questi campi sono morte 77 persone, principalmente per
complicazioni da avvelenamento da piombo. Più di 50 donne hanno abortito per le
medesime ragioni. Una donna e il suo bambino sono morti durante il parto.
Durante la gravidanza era stata curata per avvelenamento da piombo. Dopo la sua
morte venne scoperto da un rinomato laboratorio di Chicago che i due
sopravissuti dei suoi nove figli avevano i più alti livelli di piombo nella
storia medica.
Secondo esperti medici della Germania e degli USA che avevano visitato i
campi, ogni bambino concepito in questi campi crescerà con danni irreversibili
al cervello.
Nel novembre 1999, l'UNHCR prese in carico dei Rom rimasti senza casa e li
spostò in quattro accampamenti improvvisati costruiti su una distesa tossica,
l'unico posto disponibile per l'ONU. Protestai, richiamando l'attenzione degli
ufficiali ONU e specialmente del capo dell'UNHCR a Pristina, che queste distese
tossiche potevano danneggiare la salute di questi IDP (persone internamente
disperse). L'UNHCR mi assicurò di aver firmato contratti con la municipalità
locale, che questi IDP sarebbero rimasti lì per soli 45 giorni. Alla fine dei 45
giorni, le loro case sarebbero state ricostruite e loro rimpatriati, oppure
portati in un altro paese come rifugiati. Disgraziatamente, dopo quasi nove anni
e molte morti a causa del piombo, questi IDP vivono ancora su un terreno
inquinato.
Durante l'estate del 2000 Bernard Koucher, amministratore ONU, chiese
all'ufficiale sanitario ONU di compiere una ricerca medica su Mitrovica, perché
molti poliziotti ONU e soldati francesi accusavano alti livelli di piombo nel
sangue. Nel novembre 2000, questo rapporto del dottor Andrej Andrejew dell'ONU,
venne presentato all'UNMIK, dove si dichiarava che la maggior parte della gente
che viveva a Mitrovica soffriva di avvelenamento da piombo. Il rapporto
stabiliva che i peggiori effetti si avevano sui Rom che vivevano nei campi ONU e
si raccomandava l'evacuazione dei campi e di recintare le aree perché nessuno
potesse entrarvi accidentalmente.
Invece di chiudere i campi, l'ONU costruì una trincea di 1,5 km. tra i due
campi ed i depositi di scorie tossiche. Pose anche cartelli in quattro lingue
chiamando questo percorso il Vicolo della Salute. Ma l'ONU costruì anche su
un'area accanto a 100 milioni di tonnellate di rifiuti tossici un campo da
calcio e uno da basket per i bambini Rom. Non venne detto loro che l'esercizio
fisico, aprendo i loro polmoni, li avrebbe resi ancora più vulnerabili al
piombo.
Nonostante i ripetuti appelli per aiutare i Rom, specialmente quelli che
vivevano nei tre campi dell'area di Mitrovica nord, l'ONU fece esattamente
l'opposto. Gli aiuti alimentari vennero sospesi nel 2002, dicendo che era tempo
per i Rom che trovassero da loro come sopravvivere. Nel campo di Zitkovac, una
volta l'acqua corrente venne tagliata per sei mesi, perché l'amministratore del
campo, Chiese che Lavorano Assieme, trovò che i Rom usavano troppa acqua. Così,
i Rom di Zitkovac dovevano camminare per quattro km. due volte al giorno per
avere acqua potabile. In tutti e tre i campi. la maggior parte dei Rom doveva
andare alla discarica locale per cercare qualcosa da mangiare.
Nell'estate del 2004, L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fece
un'indagine speciale sull'avvelenamento da piombo nei tre campi, dopo che una
bambina di quattro anni, Jenita Mehmeti, morì per quella causa. Sino allora 28
persone (soprattutto giovani e bambini) erano morti nei tre campi, ma Jenita era
stata la prima a ricevere cure specifiche prima di morire. Nuovi esami del
sangue presi dall'OMS, mostravano che i bambini, i più vulnerabili
all'intossicazione, avevano i livelli più alti che gli analisti OMS avessero mai
registrato.
La procedura standard per il trattamento medico dell'avvelenamento da piombo,
richiede l'immediato allontanamento dalla fonte di avvelenamento e
l'ospedalizzazione sei i livelli di piombo sono superiori a 40 μg/dL. I
danni irreversibili al cervello iniziano a 10 μg/dL, specialmente nei
bambini sotto i sei anni di età il cui sistema immunitario non è ancora
pienamente sviluppato. Molti dei livelli di piombo nei bambini di questi tre
campi erano superiori a 65 μg/dL, il livello più alto che le macchine OMS
potessero leggere. Lo staff OMS sospettava che in alcuni bambini (causa i loro
sintomi), ci fossero livelli di piombo tra gli 80 e i 90. E' risultato poi che
due bambini avevano un livello di 120 μg/dL, il più alto mai registrato
nella storia medica.
Nel novembre 2004, l'OMS presentò il proprio rapporto all'UNMIK, chiedendo
l'immediata evacuazione dei campi. Anche se esistevano dei precedenti per l'ONU,
che aveva evacuato migliaia di Albanesi e Serbi in Kosovo quando si trattava
delle loro vite in pericolo, questi Rom non vennero evacuati. L'unica misura
presa dall'ONU fu di indire riunioni bimensili tra le agenzie ONU e le altre OnG
per studiare il problema. Anche se molte OnG, incluso il Comitato Internazionale
delle Croce Rossa, fecero una petizione all'ONU per l'immediata evacuazione di
questi "campi della morte" entro 24 ore, sino al 2006 l'ONU non intraprese
alcuna azione.
Nel gennaio 2006 l'ONU in Kosovo chiuse uno dei campi e spostò 35 famiglie in
una nuova sistemazione, a circa 50 metri dal loro vecchio campo. Il campo nuovo
venne chiamato Osterode. Era una ex base dell'ONU francese a Mitrovica nord, che
era stata abbandonata dopo che a molti soldati era stati trovati i sintoni di
avvelenamento da piombo. Difatti, ai soldati venne detto dai dottori militari di
non fare figli per almeno nove mesi dopo aevr lasciatoil campo, per gli alti
livelli di piombo nel loro sangue.
Tuttavia, l'ONU nella sua saggezza spese oltre 500.000 €u. (donati dal
governo tedesco) per rinnovare questo campo. Intuendo che l'avvelenamento
arrivava soprattutto dal terreno, l'ONU asfaltò l'area ed in seguito ottenne dal
CDC, Centro per il Controllo del Disagio - un'agenzia finanziata dagli USA, un
certificato che il campo era "libero dal piombo". Ma dato che tutti questi campi
erano costruiti sull'area delle miniere di Trepca, la maggior parte
dell'inquinamento arriva attraverso l'aria dalle 100 milioni di tonnellate di
scorie tossiche ammassate davanti ai campi.
Nel settembre 2006, alla sua prima conferenza stampa come capo dell'ONU in
Kosovo, Joachim Ruecker annunciò con orgoglio che l'ONU stava facendo qualcosa
per aiutare questi Rom che morivano di avvelenamento. Oltre che a spostarli dai
loro campi verso Osterode, che non era più dichiarato libero da piombo ma "meno
inquinato", l'ONU avrebbe iniziato a trattare la situazione con una dieta
migliore. Per la prima volta in quattro anni venivano forniti ai Rom aiuti
alimentari così che non dovessero più andare alla discarica. L'ufficio USA
dell'ONU a Pristina donò 1.000.000 $ per questa "dieta migliore".
E' noto ai medici che una dieta appropriata può abbassare i livelli di piombo
di circa il 20%, ma solo se la persona interessata viene allontanata dalla fonte
di avvelenamento. Nel caso dei Rom, ridurre i loro livelli del 20%, li lasciava
lo stesso in una situazione dove la loro vita era a rischio. Per la prima volta
in quattro anni, l'ONU forniva anche uno staff medico per seguire la salute di
questi Rom. Sfortunatamente, l'avvelenamento da piombo può essere trattato solo
una volta che il paziente viene allontanato dalla fonte di avvelenamento. In
ogni caso, lo staff medico se ne andò perché per mesi non era stato pagato.
Con la primavera 2006 due dei campi (Zitkovac e Kablare) vennero chiusi e
oltre 100 famiglie vivono adesso a Osterode. Dopo tre mesi, vennero raccolti
campioni di sangue e secondo l'UNMIK la salute dei Rom stava migliorando, grazie
alla nuova dieta, ed i livelli di piombo stavano scendendo. D'altra parte, tanto
l'OMS che l'UNMIK rifiutarono di rendere pubblici i risultati dell'indagine,
persino alle stesse famiglie rom. Più tardi mi vennero date copie dei test da un
componente dello staff OMS contrariato da questa riservatezza. I risultati del
test mostravano che non solo i livelli di piombo salivano, ma che Osterode, il
campo liberato dal piombo, aveva ora livelli di inquinamento superiori a quello
di Cesmin Lug, vecchio di nove anni.
Nel 2006 l'ONU annunciò che l'unica soluzione per i Rom che vivevano su o
accanto il terreno tossico, era di ricostruire le loro case nel loro vecchio
quartiere e di spostarle là. Così l'ONU riunì diversi donatori internazionali
per ricostruire alcune delle case dei Rom e diversi blocchi di appartamenti, con
la promessa di rimandare i Rom nel loro vecchio quartiere. Sfortunatamente, non
appena queste case ed appartamenti furono completati tra l'estate e la fine del
2006, l'ONU non li assegnò ai Rom che vivevano nella zona inquinata, ma
principalmente ai Rom del Kosovo rifugiati in Serbia e Montenegro, per mostrare
che la politica di ritorno dei rifugiati stava funzionando.
Nell'aprile 2007 terminarono tutti gli aiuti medici ed alimentari ad Osterode,
perché secondo l'ONU non c'erano più soldi. Un'altra volta, i Rom furono
obbligati a trovarsi da mangiare nella locale discarica. Ma il peggio doveva
ancora arrivare.
Dato che molti bambini a Osterode e nel limitrofo campo di Cesmin Lug
mostravano segni comuni di avvelenamento (piombo nei denti, vomito giornaliero e
perdita della memoria), i capi dei campi richiesero nell'aprile 2008 nuovi esami
del sangue. Esami casuali su 105 bambini mostrarono risultati sconcertanti.
Molti bambini che vivevano nel campo ONU di Osterode "libero da piombo", avevano
i livelli di piombo raddoppiati da quando si erano spostati nell'ex base
francese.
A causa del rifiuto di ONU e UNHCR di aiutare questi cittadini del Kosovo, mi
rivolsi direttamente al Ministro della Sanità della neo dichiarata Repubblica
del Kosovo. Il Dr. Alush Gashi non è soltanto un medico ma anche un mio amico
personale da anni. Una volta viveva e lavorava a San Francisco. Non solo gli
scrissi per email, ma lo visitai anche nel suo ufficio, chiedendogli di aiutare
i suoi cittadini di minoranza. Comprese il problema e la situazione. Come
dottore sapeva che bisognava evacuare immediatamente questi Rom. In una recente
intervista filmata, il Dr. Gashi riconosceva che questi Rom andavano allontanati
immediatamente, che sarebbero stati meglio in prigione che nei campi della
morte. Disse che USAID stava finanziando un progetto assieme ai Mercy Corps per
salvare questa gente.
Non impiegai molto tempo per ottenere una copia del progetto USAID/Mercy Corp.
Chiedeva il rialloggiamento di 50 delle 120 famiglie che vivevano nei campi
entro i prossimi due anni e mezzo. Non c'era alcuna soluzione medica immediata
per chi viveva nei campi. Non era menzionata l'evacuazione. Più tardi scoprii
che gli autori del progetto non avevano mai visitato i campi. Tuttora, USAID sta
adoperando 2,4 milioni di $ per questa soluzione cosmetica.
Sin dal 2005, abbiamo tentato di obbligare l'ONU ad aiutare questi Rom.
Un'avvocata americana,
Dianne Post, cercò di citare l?ONU a nome di diverse centinaia di Rom che
vivevano in questi campi. La sua causa contro l'ONU alla corte dei Diritti Umani
a Strasburgo fu rigettata, perché il tribunale dichiarò che soltanto uno stato,
non un'organizzazione, poteva essere processato. Anche se l'ONU era l'unico
amministratore del Kosovo, il tribunale decise che l'ONU non poteva essere
perseguito.
L'ONU non ha una politica di ricompensazione per questi problemi. Ma gli
avvocati ONU per tre anni hanno rifiutato di cooperare nella ricerca di un
compenso per questi Rom o per risolvere i loro problemi sanitari. L'ONU non nega
le proprie responsabilità ma rifiuta di rispondere sulle proprie regole e norme.
Nel 2005 la Società per i Popoli Minacciati, la più grande OnG in Germania dopo
la Croce Rossa, inviò in Kosovo il Dr. Klaus Runow, rinomato esperto tedesco
sugli avvelenamenti tossici. Anche se l'ONU ha tentato di tenerlo lontano dai
campi, è stato in grado di raccogliere 60 campioni di capelli dai bambini rom.
Ha poi spedito questi campioni ad un rinomato laboratorio di Chicago. Il
risultato mostrò che quei bambini non solo avevano i più alti livelli di piombo
nella storia medica, ma che tutti avevano i sintomi di avvelenamento da altri 36
metalli pesanti. Nel tentativo di difendersi, il personale ONU ha spesso
replicato che l'intossicazione dei Rom dipende dal fatto che smaltiscono le
batterie delle auto. Però, il Dr. Runow ha puntualizzato che nessuno di questi
metalli tossici è presente nelle batterie automobilistiche.
Il
Dr. Rohko Kim, formatosi ad Harvard ed in servizio OMS a Bonn, Germania, era
consulente ONU sull'avvelenamento da piombo nei loro campi in Kosovo. Anche se
aveva ordini di non rilasciare interviste o informazioni sui campi rom, riuscii
a parlargli. Gli chiesi se l'avvelenamento da piombo fosse dovuto allo
smaltimento delle batterie delle auto. Mi disse di no. Mi disse che la maggior
parte dell'avvelenamento proveniva dalle polveri tossiche rilasciate dai mucchi
di scorie e dal fatto che i campi furono costruiti sul terreno delle miniere. Mi
disse che ogni bambino concepito in quei campi avrebbe sofferto di danni
irreversibili al cervello. Disse che avevamo già perso un'intera generazione di
bambini rom per colpa dell'avvelenamento da piombo. In un discorso del 2005,
alla presenza dell'OMS, dell'UNMIK e del Ministro della Sanità del Kosovo,
il Dr. Kim disse: "La situazione attuale nella comunità rom che ora vive nei
campi è estremamente seria. Dal 1991 ho condotto personalmente ricerche
sull'avvelenamento da piombo, ma non ho mai incontrato livelli così alti nel
sangue. Ritengo che il caso di Mitrovica nord sia unico, mai conosciuto prima
nella storia. E' una delle più grandi catastrofi legate al piombo nel mondo e
nella storia."
Sinora sono morti 77 Rom nei campi ONU. A ciò vanno aggiunti gli aborti.
L'ONU non ha mai investigato su nessuna morte nei campi o mai fatto un'autopsia.
D'altronde, dai sintomi descritti da parenti e vicini, i dottori consultati
ritengono che l'avvelenamento da piombo ha contribuito alla maggior parte delle
morti e degli aborti.
Qualche mese fa a Osterode è morto un altro bambino rom. Aveva un mese di
vita, ed era nato con una grande testa, pancia gonfia e gambe in miniatura. Si
era svegliato alle sei del mattino, vomitando, e morì 20 minuti dopo in
ospedale.
L'avvelenamento da piombo da una morte spaventosa per i bambini. Jenita
Mehmeti, 4 anni, stava frequentando l'asilo nel campo quando la maestra si
accorse che stava perdendo la memoria e faceva fatica a camminare. Jenita fu
rimandata nella sua baracca dove nei seguenti tre mesi vomitò diverse volte al
giorno, prima di rimanere paralizzata e morire.
Ci sono precedenti nel Kosovo per salvare le vite, ma non quelle di 500 Rom.
Questo è un appello a voi parlamentari. In Europa oggi abbiamo un campo di morte
per bambini. Per piacere fate qualcosa.
Di Fabrizio (del 12/08/2011 @ 09:17:17 in Regole, visitato 1656 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
RomaBuzzMonitor
COMUNICATO STAMPA 1 agosto 2011
Le Nazioni Unite, tramite Patricia O’Brien, sottosegretaria agli affari legali,
hanno respinto un reclamo di 155 Rom IDP (Persone Internamente Disperse, ndr)
in Kosovo, dove furono rilocate su un terreno contaminato dal piombo, dalle
agenzie ONU, UNMIK compresa, in base all'errato ragionamento che il reclamo è
piuttosto un attacco all'amministrazione UNMIK del Kosovo, e non una pretesa di
diritto privato. Per cinque anni e cinque mesi sino al 25 luglio2011, l'ufficio
affari legali dell'ONU non ha intrapreso nessuna azione.
La comunità Rom compilò il reclamo il 6 febbraio 2006, in base alla
risoluzione dell'assemblea 52-247, che diceva chiaramente:
9. Decide anche, nel rispetto dei reclami di terze parti contro
l'Organizzazione per lesioni personali, malattia o morte da operazioni di peacekeeping,
che:
(a) Tipologie risarcibili di danni o perdite saranno limitate alla
perdita economica, come spese mediche o riabilitative, mancati guadagni,
perdita di sostegno finanziario, spese di trasporto associate al danno,
malattia o assistenza medica, spese legali o di sepoltura...
Il reclamo presentato dai Rom riguardava chiaramente lesioni personali,
malattia e morte, causate dall'avvelenamento da piombo a cui i bambini e le
famiglie furono soggetti causa la sistemazione su terreno contaminato. La
richiesta era di affermare le responsabilità UNMIK in quanto in quel periodo era
gestore dell'amministrazione ad interim del Kosovo. Mentre l'UNMIK ha fatto, a
detta di diverse agenzie ed autori, sicuramente agito male come amministrazione
ad interim, la risposta richiesta in base alla risoluzione 52-247 era
chiaramente riferita ai danni e perdite subite dai Rom, quindi una pretesa di
diritto privato come previsto dalla risoluzione stessa.
L'ONU ha giustificato il proprio comportamento affermando che l'intera area
di Mitrovica è contaminata dal piombo, e difatti è così. Tuttavia, i Rom hanno
dimostrato come fossero stati costretti ad abbandonare un sito a bassa
contaminazione, per essere rilocati in un altro ad alta contaminazione,
dopodiché i livelli di piombo nel loro sangue erano diventati molto più alti di
quelli della popolazione circostante, inoltre l'OMS aveva richiesto
ripetutamente l'immediata evacuazione a causa dei gravi rischi per la salute. L'UNMIK
non ha mai intrapreso nessuna azione. Ora, in base a false argomentazioni,
declinano ogni responsabilità.
E' un giorno vergognoso quando la principale organizzazione dei diritti umani
nega persino l'apparenza della giustizia ad una delle minoranze più abusate del
mondo.
Per ulteriori informazioni, contattare:
Dianne Post, Attorney -
postdlpost@aol.com
602-271-9019 (USA)
Per scaricare la risposta ONU (testo in inglese e formato .pdf)
QUI
Di Fabrizio (del 14/09/2010 @ 09:08:28 in Europa, visitato 3030 volte)
by Paul Polansky
[continua]
Dr. Sergey Shevchenko
(foto da
minority-net.net) Il Percorso della Salute del dr. Shevchenko costruito
accanto ai cumuli di scorie tossiche che attorniano i campi zingari. I cartelli
sono in inglese, serbo ed albanese. In inglese dicono: Inala l'odoure (sic)
della salute. E' una sfida per te. VINCILA. L'esercizio creato per un corpo
sano.
IL PREMIO "PERCORSO DELLA MORTE": disonora e disgrazia quel dottore ONU
che approfittò finanziariamente della costruzione di impianti sportivi su
terreni contaminati.
Non tanto tempo fa, chiesi ad un incaricato dell'UNMIK chi avrebbe perseguito
per questa tragedia dei campi zingari contaminati da piombo. Senza esitazione,
mi disse: 1- il dr. Kouchner per aver messo lì gli zingari; 2- Norwegian Church
Aid per aver amministrato i campi senza riportare un decesso o senza aver poi
protestato; 3- il dr. Shevchenko per essersi riempito le tasche di soldi con i
progetti sportivi realizzati su terreni contaminati.
Il dr. Shevchenko, un optometrista, era il dottore ONU incaricato di
Mitrovica nord, che includeva due dei tre campi originari (Cesmin Lug e Kablare).
Alcuni del suo staff dicono che è un russo originario di Vladivostok e gira con
un passaporto diplomatico russo, ma che vive oggi a Vancouver, BC, Canada. Però,
nel 2005 disse all'avvocato americano Dianne Post di avere passaporto canadese.
Ma la cattiva fama del dr. Shevchenko è dovuta al "Percorso della Salute".
Ispirandosi ad un parco della salute in Canada, Shevchenko costruì il suo
Percorso della Salute su un terreno contaminato tra i campi zingari di Kablare e
Cesmin Lug ed i 100 milioni di scorie tossiche la cui polvere per molti giorni
ricopriva i campi. Il dr. Shevchenko trasformò un vecchio sentiero di 1,5 Km. in
un percorso di jogging tossico ed installò anche barre per gli esercizi accanto
al cammino, più una rete da basket e due porte improvvisate da calcio. Pose
cartelli blu di due metri con scritte in bianco, firmati dall'ONU in tre lingue,
incoraggiando i locali a "respirare l'odore della salute". Gli esercizi, aprire
i polmoni, permette a più polvere tossica di entrare nel corpo, ma questo non
era menzionato sopra la firma dell'ONU.
Secondo il suo staff ONU, Shevchenko raccolse 66.000 euro per costruire
queste infrastrutture sportive, pagandole però ai contraenti locali che le
costruirono solo 10.000 euro. Incoraggiato da come fosse facile ottenere fondi
per "progetti zingari", il dottore-affarista Shevchenko scrisse allora un
progetto da 300.000 euro per costruire più baracche sui terreni contaminati per
rifugiati zingari, a favore dei rifugiati che l'ONU stava rimpatriando dalla
Serbia. Secondo il suo staff locale il nostro optometrista in orgasmo da
sviluppo aveva un contraente serbo locale che intendeva costruire le baracche
per 100.000 euro. Quando venne chiesto loro (il suo staff) su perché non
premessero per dar luogo ai lavori, mi dissero che avevano così paura di
perderlo. Shevchenko lasciò il Kosovo prima che il suo progetto dei baracche
venisse approvato.
KAAD (Kosovo Agency for Advacacy and Development)
IL PREMIO DIETA SPECIALE: disonora questa OnG di Pristina che ha
amministrato il campo zingaro di Osterode dal dicembre 2008, ma sta facendo
pochissimi sforzi per tenere in vita i bambini.
Non ho mai pensato che potesse esserci un amministratore di campi peggiore di
Norwegian Church Aid nel non curarsi se i bambini dei campi zingari vivessero o
morissero. Ma questa OnG albanese a contratto e finanziata dal governo del
Kosovo, potrebbe essere di parecchio peggiore. Ergin Salihi, bambino di nove
anni, è entrato ed uscito sette volte dall'ospedale negli ultimi anni per
insufficienza renale causata da malnutrizione e debolezza del sistema
immunitario causata da avvelenamento da piombo. Suo fratello Robert, cinque
anni, è in condizioni persino peggiori. Senza una dieta adeguata, dicono i
dottori locali, non vivranno a lungo. Sino a settembre 2009, KAAD ha fornito la
dieta speciale al costo di 7 euro al giorno. Da settembre, KAAD ha sospeso la
somministrazione dicendo di non potersela permettere.
Quando Human Rights Watch (l'OnG internazionale con base a New York) a
novembre 2008 visitò i campi, parlò con una dottoressa part-time del campo,
Javorka Jovanovic, che dichiarò che era impossibile distinguere tra cause
mediche dipendenti solamente dal piombo e quelle semplicemente collegate alla
povertà e alla deprivazione. Aggiunse che la combinazione dei due fattori
peggiorava sempre di più ogni condizione. Tuttavia, notava nei bambini su base
giornaliera i sintomi da contaminazione come rachitismo, nervosismo, fatica ed
epilessia. Disse che l'avvelenamento da piombo stava rendendo i bambini più
vulnerabili alle altre malattie.
La dottoressa Jovanovic sentiva che la cattiva salute dei bambini peggiorava
a causa della loro dieta. Molte, se non la maggior parte, delle famiglie vanno a
cercare il cibo nei container delle discariche cittadine. Nel 2002 ACT/NCA
interruppero tutti gli aiuti alimentari ai campi, dicendo che gli zingari ne
rivendevano una parte per comprarsi le sigarette. Gli zingari ammisero di
vendere alcuni degli aiuti, ma soprattutto per comprare le scarpe perché i
bambini potessero andare a scuola. Nondimeno, tutti gli aiuti alimentari vennero
fermati nel 2002.
Tutte le madri del campo si sono lamentate con KAAD sulle cattive condizioni
igieniche e per la dieta che sta esacerbando la situazione sanitaria dei più
vulnerabili, i bambini sotto i sei anni d'età e le donne incinte. La dottoressa
Jovanovic ha detto che la concentrazione di malattie nei campi rende la
situazione medica senza paragoni con nient'altro che abbia mai visto nei suoi 35
anni come dottoressa.
Anche se KAAD ed il governo del Kosovo non sono responsabili per la
costruzione di questi campi su terreni contaminati, furono gli Albanesi che
allontanarono gli zingari dalle loro case dopo che le truppe NATO francesi
avevano occupato la città. Punire ora i bambini nati lì dopo la guerra appare
una rivincita senza senso. Ma è quello che sta succedendo adesso. Altrimenti
perché KAAD dovrebbe interrompere la dieta speciale del novenne Ergin?
Sicuramente KAAD che mantiene uno staff di 42 persone ed è finanziata dal
governo del Kosovo può permettersi 7 euro al giorno per salvare Ergin ed i suoi
fratelli. Nessuno in Kosovo, KAAD specialmente, sembra comprendere che la
negligenza dolosa verso i bambini è un crimine.
Fine tredicesima puntata
Di Fabrizio (del 15/07/2008 @ 08:31:37 in Europa, visitato 2250 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
Martedì 8 luglio 2008 -
Persiste l'emergenza sanitaria nei campi Rom dell'ONU
QUANDO MILIONI DI GIOCATTOLI fabbricati in Cina furono recentemente
richiamati per paura di avvelenamento da piombo, Time magazine, CNN e la maggior
parte dei media ne fecero una notizia da prima pagina. Dottori di tutto il
mondo furono citati per come la pittura al piombo potesse causare danni al
cervello e agli organi, specialmente in bambini sotto i sei anni di età il cui
sistema immunitario non era ancora pienamente sviluppato. Ma nessun media a suo
tempo ha menzionato una parola sul peggior caso di
avvelenamento da piombo nella
storia medica: i campi ONU per persone internamente disperse (IDPs) nel nord
Kosovo.
Forse per la maggior parte dei giornalisti, i campi di morte ONU non sono una
nuova storia anche se le morti continuano a crescere. Ne ho scritto
sull'International Herald Tribune. In seguito a questo, la ZDF (TV tedesca) fece
un breve programma sui campi, e così fece Aljazeera. Bild Zeitung, il più
diffuso giornale tedesco, non solo raccontò la storia, ma chiamo otto bambini
(dopo che la loro madre ed un fratello erano morti di avvelenamento da piombo) in Germania per
trattamenti medici dove le scansioni mostrarono che i bambini avevano gli organi
danneggiati e danni irreversibili al cervello.
Questo è come successe
Il 16 giugno 1999, quattro giorni dopo l'arrivo delle truppe NATO, bande di
estremisti Albanesi, guidate dagli ufficiali in uniformi nere dell'Armata di
Liberazione del Kosovo, attaccarono quasi tutte le comunità Rom in Kosovo. Agli
Zingari fu detto di fuggire o che sarebbero stati uccisi. Su di una popolazione
anteguerra di circa 130.000, oltre 100.000 Rom nei seguenti tre mesi lasciarono
il Kosovo.
Dopo la loro partenza, più di 14.000 case Zingare furono saccheggiate e poi
distrutte.
Le truppe NATO rifiutarono di intervenire, dicendo che era un problema della
polizia locale. Ma a quel tempo non c'era polizia locale. I Serbi che
costituivano la polizia locale erano stati costretti dalla NATO a ritirarsi in
Serbia.
Ho personalmente assistito a parte di questa diaspora, perché nel luglio 1999
l'ONU mi chiese di recarmi volontario in Kosovo e consigliarli sui problemi Rom.
Per tre mesi, sono stato l'unico non-Zingaro a vivere 24 ore al giorno nel più
grande campo ONU, Obilich. Durante il giorno, mi recavo spesso dove gli Zingari
erano stati minacciati. Ho visitato particolarmente la più grande comunità
Zingara in Kosovo, a Mitrovica sud. Là una comunità di oltre 8.000 Zingari (Rom,
Askali ed Egizi) che vivevano in oltre 1.000 case erano state costrette a
fuggire sotto l'occhio delle immobili truppe NATO.
La maggior parte degli Zingari di Mitrovica scappò all'estero. Circa 1.000
trovarono rifugio in una scuola serba chiusa per le vacanze estive. Per alcuni
mesi organizzai acqua e cibo attraverso diverse agenzie di aiuto per questi
Zingari accampati nella scuola.
Nel novembre 1999, l'UNHCR si prese carico di loro e li trasferì in quattro
campi costruiti su di un terreno tossico, gli unici posti che l'ONU disse erano
disponibili. Protestai, chiedendo l'attenzione degli ufficiali ONU - e
specialmente dei capi dell'UNHCR a Pristina - sul fatto che queste aree
intossicate potevano essere di detrimento alla salute di questi IDPs. L'UNHCR mi
rassicurò dicendo che avevano firmato contratti con le municipalità locali,
assicurando che gli IDPs sarebbero stati nei campi per soli 45 giorni. Alla fine
di questi 45 giorni, avrebbero avuto ricostruite le loro case e vi avrebbero
fatto ritorno, oppure sarebbero stati mandati come rifugiati in un altro paese
estero. Sfortunatamente, dopo quasi nove anni e molte morti, a causa
dell'avvelenamento da piombo, gli IDPs vivono ancora su un terreno contaminato.
Durante l'estate del 2000, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fece
un'indagine medica a Mitrovica, perché a molti poliziotti ONU e soldati francesi
furono trovati alti livelli di piombo nel sangue. Nel novembre 2000, l'OMS
presentò un rapporto sanitario, dichiarando che la maggior parte di chi viveva a
Mitrovica soffriva di avvelenamento da piombo. Il rapporto dichiarava che gli
effetti peggiori si producevano sugli Zingari che vivevano nei campi ONU e
raccomandava che i campi fossero evacuati e cintati così che nessuno potesse
accedervi accidentalmente. Bernard Kouchner, l'attuale Ministro degli Esteri
francese, era allora a capo dell'UNMIK. Disse agli autori del rapporto sanitario
che lui era un dottore e comprendeva il pericolo di avvelenamento da piombo.
Promise di prendere misure appropriate. Ma l'unica cosa che fece fu di chiudere
la fonderia nelle vicine miniere di Trepca. Non evacuò e non chiuse i campi
Zingari dove i livelli di piombo erano tre volte più alti della popolazione
generale.
Invece di chiudere i campi Zingari, l'ONU costruì una pista che divideva due
dei campi dai depositi di scorie tossici. Poi l'ONU mise cartelli in quattro
lingue chiamando questa pista l'Alleato della Sanità. L'ONU costruì anche un
campo da calcio ed uno da basket per i bambini Zingari accanto a 100 milioni di
tonnellate di rifiuti tossici. Non venne detto loro che tramite questi sport,
con l'apertura dei polmoni, sarebbero stati più vulnerabili all'avvelenamento da
piombo.
Nonostante i ripetuti appelli per aiutare gli Zingari, specialmente quanti
vivevano nei tre campi nell'area nord di Mitrovica, l'ONU fece esattamente
l'opposto. Gli aiuti sul cibo vennero sospesi nel 2002, dicendo che era tempo
che provvedessero loro ai rifornimenti. Nel campo di Zitkovac venne tagliata per
sei mesi la fornitura d'acqua perché gli amministratori del campo - il partner
ONU, Chiese al Lavoro Assieme - trovarono che gli Zingari usavano troppa acqua.
Alla fine, gli Zingari di Zitkovac dovevano camminare per quattro km. due volte
al giorno per prendere l'acqua potabile. In tutti i tre campi la maggior parte
degli Zingari doveva passare dalla discarica per trovare il cibo.
Nell'estate del 2004, l'OMS fece un'indagine speciale nei tre campi dopo che Jenita Mehmeti,
una bambina di quattro anni,morì per avvelenamento da piombo. Non era la prima.
Sino allora in 28 (soprattutto bambini e giovani adulti) erano morti nei tre
campi, ma Jenita fu la prima ad essere curata per avvelenamento da piombo prima
che morisse. Nuovi esami del sangue presi dall'OMS mostrarono che molti bambini,
i più vulnerabili all'avvelenamento, avevano livelli più alti di quanto la
macchina potesse registrare.
I trattamenti medici a riguardo richiedono l'immediata evacuazione dalla
fonte di avvelenamento e l'ospedalizzazione se i livelli di piombo superano i 40 mg/dl.
Danni irreversibili al cervello iniziano di solito a10 mg/dl, specialmente in
bambini sotto i sei anni di età il cui sistema immunitario deve ancora
svilupparsi. Molti dei livelli di piombo nei bambini dei tre campi erano oltre i
65 mg/dl, i livelli più alti che la macchina dell'OMS potesse leggere. Lo staff
dell'OMS sospettava che alcuni bambini (a causa dei loro sintomi) avessero
livelli di piombo tra gli 80 e i 90. Come risultato, un bambino di sette anni
aveva livelli di 120 mg/dl, il più alto nella storia medica.
Nel novembre 2004, l'OMS presentò all'UNMIK il suo rapporto sanitario sui
campi Zingari, raccomandandone l'immediato sgombero. Anche se c'erano dei
precedenti, quando l'ONU evacuò migliaia di Albanesi e Serbi del Kosovo quando
si trattava di fatti che minacciavano la loro vita, questi Zingari non vennero
evacuati. L'unica misura presa dall'ONU fu di iniziare incontri bimensili tra le
agenzie ONU ed altre OnG per studiare il problema. Anche se molte OnG, compreso
il Comitato Internazionale per la Croce Rossa, firmarono una petizione per
chiedere all'ONU l'immediato sgombero di questi "campi della morte", l'ONU non
prese nessuna decisione sino al 2006.
Nel gennaio 2006 l'ONU chiuse uno dei campi e spostò le 35 famiglie in una
nuova località, a circa 50 metri dal vecchio campo. La nuova sistemazione venne
chiamata Osterode. Era un'ex base NATO francese a nord Mitrovica, ma era stata
abbandonata quando a molti soldati fu diagnosticato l'avvelenamento da piombo.
Infatti, ai soldati francesi i medici dissero di non avere figli per nove mesi
da quando avessero lasciato il campo a causa degli alti livelli di piombo nel
loro sangue.
Tuttavia l'ONU, nella sua saggezza, ha speso oltre 500.000 € (donati dal
governo tedesco) per risistemare questo campo. Immaginando che la maggior parte
dell'avvelenamento da piombo venisse dal suolo, l'ONU ha cementato tutta l'area,
ottenendo un certificato dal Centro per il Controllo del Disagio (CCD),
un'agenzia fondata dall'ONU, che il campo era "libero da piombo". Anche se tutti
questi campi sono stati costruiti sopra le vene delle miniere di Trepca, la
maggior parte dell'inquinamento da piombo arriva tramite l'aria, da 100 milioni
di tonnellate di scorie di fronte ai campi.
A settembre 2006, durante la sua prima conferenza stampa come capo dell'ONU
in Kosovo, Joachim Ruecker annunciò orgogliosamente che l'ONU stava facendo
qualcosa per gli Zingari che morivano per il piombo. Oltre a spostarli ad
Osterode, che era stato dichiarato non libero dal piombo ma "più libero dal
piombo", l'ONU iniziò a trattare gli intossicati con una dieta migliore. Per la
prima volta dopo quattro anni, vennero forniti aiuti alimentari agli Zingari,
che così non dovevano più recarsi alle discariche. L'ufficio USA di Pristina
dono 1.000.000 di $ per questa "dieta migliore".
E' ben noto ai medici che una dieta appropriata può diminuire i livelli di
piombo del 20%, ma solo se la persona affetta viene rimossa dalla fonte di
avvelenamento. Nel caso degli Zingari infettati, ridurre il loro livello di
piombo del 20% li avrebbe lasciati lo stesso con livelli pericolosamente alti.
Per la prima volta in quattro anni, l'ONU procurò uno staff medico giornaliero
per visitare gli Zingari. Sfortunatamente, l'avvelenamento da piombo può essere
curato solo se il paziente viene allontanato dalla fonte di inquinamento.
Con la primavera 2006, furono chiusi due campi (Zitkovac e Kablare) ed oltre
100 famiglie vivono ora ad Osterode. Dopo tre mesi, vennero fatti gli esame del
sangue e, secondo l'UNMIK, la salute degli Zingari andava migliorando, grazie
alla nuova dieta ed i livelli di piombo stavano scendendo. Però, l'OMS e l'UNMIK
rifiutarono di mostrare al pubblico o alle stesse famiglie Zingare la copia di
questi esami del sangue.
Nel 2006 l'ONU annunciò che l'unica soluzione per gli Zingari che vivevano
sui terreni tossici era ricostruire le loro case nel loro vecchio quartiere e
spostarli là. Così l'ONU chiamò diversi donatori internazionali per ricostruire
alcune case Zingare e diversi blocchi di appartamenti, con la promessa di
spostare gli Zingari infettati dal piombo al loro vecchio quartiere.
Sfortunatamente, come queste case furono completate tra l'estate e la fine del
2006, l'ONU non diede gli appartamenti a chi viveva nei campi avvelenati, ma
principalmente a Zingari rifugiati del Kosovo che l'ONU voleva rimpatriare dalla
Serbia e dal Montenegro, per mostrare che la politica di ritorno dei rifugiati
stava funzionando.
Nell'aprile 2007, vennero interrotti tutti gli aiuti medici ed alimentari,
perché l'ONU disse di non avere più fondi. Un'altra volta gli Zingari furono
costretti a trovare il cibo nelle discariche. Ma il peggio doveva ancora
arrivare.
Dato che molti bambini ad Osterode e nel vicino campo di Cesmin Lug
mostravano segni comuni (piombo nei denti, vomito giornaliero e perdita della
memoria), i leader del campo insisterono per nuovi esami del sangue nell'aprile
2008. Esami a caso su 105 bambini mostrarono risultati vacillanti. Per molti
bambini del campo ONU "più libero dal piombo" di Osterode, i loro livelli di
piombo erano raddoppiati dal loro trasferimento nell'ex base francese.
Visto che l'ONU, l'UNHCR e l'UNHCHR si rifiutavano di aiutare questi
cittadini del Kosovo, mi sono appellato direttamente al Ministro della Sanità
del neo dichiarato stato del Kosovo. Alush Gashi non è soltanto un dottore, ma
anche un mio amico personale da anni. Una volta viveva e lavorava a San
Francisco. Non solo gli ho scritto una mail, ma l'ho cercato anche nel suo
ufficio, pregandolo di aiutare questa minoranza di cittadini. Lui capisce il
problema. Conosce la situazione. Come dottore sa che questi Zingari devono
essere evacuati immediatamente. Dice che il suo governo vuole aiutarli, ma
sinora non hanno offerto nessun piano concreto.
Dal 2005 abbiamo cercato di obbligare l'ONU ad aiutare questi Zingari. Un
avvocato americano, Dianne Post, ha tentato di citare l'ONU a nome delle diverse
centinaia di Zingari che vivono nei campi. La sua causa contro l'ONU al
tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo è stata rigettata perché la corte ha
dichiarato che solo uno stato, non un'organizzazione, può essere accusato. Anche
se l'ONU era l'unico amministratore del Kosovo, il tribunale ha deciso che non
poteva essere accusato. Ma ora che il Kosovo è finalmente un paese indipendente,
può essere citato per negligenza, discriminazione ed omicidio non premeditato.
L'ONU ha una politica di compensazione per problemi simili. Ma gli avvocati
ONU, per tre anni, hanno rifiutato di cooperare nel cercare una compensazione
per gli Zingari o risolvere i loro problemi di salute. L'ONU non nega le proprie
responsabilità ma rifiuta di rispondere sul proprio ruolo e sulle proprie norme.
Nel 2005 la Società per i Popoli Minacciati, la più grande OnG in Germania dopo
la Croce Rossa, ha portato in Kosovo il massimo esperti tedesco
sull'avvelenamento tossico, il dottor Klaus Runow. Anche se l'ONU ha provato ad
escluderlo dai campi, ha potuto raccogliere 60 campioni di capelli dai bambini
Zingari. Spedì i campioni ad un conosciuto laboratorio di Chicago. I risultati
mostrarono che non solo molti dei bambini avevano i più alti livelli di piombo
nella storia medica, ma che tutti avevano anche livelli di avvelenamento di
altri 36 metalli pesanti. Nel tentare di difendersi, il personale ONU rispondeva
che l'avvelenamento da piombo dipendeva dal fatto che gli Zingari fondevano le
batterie delle auto. D'altra parte, il dottor Runow puntualizzava che nessuno di
questi metalli pesanti si trovava nelle batterie delle auto.
Il dottor Rohko Kim, impiegato all'OMS di Bonn, venne raccomandato dall'ONU
sulla questione. Anche se aveva ordini di non dare interviste o informazioni sui
campi Zingari, potei parlare con lui. Gli chiesi se l'avvelenamento dipendeva
dallo smaltire le batterie delle auto. Mi rispose di no. Mi disse che la maggior
parte dell'avvelenamento proveniva dalla polvere tossica dei depositi di scorie
e dal fatto che i campi erano costruiti sopra il terreno delle miniere. Disse
che ogni bambino concepito nei campi avrebbe avuto danni irreversibili al
cervello. Disse che avevamo già un'intera generazione di bambini Zingari
avvelenati dal piombo. In un discorso pronunciato nel 2005 all'OMS, UNMIK e al
Ministero della Sanità del Kosovo, il dottor Kim disse: "L'attuale situazione
della comunità Rom che vive ora nei campi è estremamente, estremamente seria. Ho
personalmente fatto ricerche sull'avvelenamento da piombo dal 1991, ma non ho
mai visto nella letteratura una popolazione con livelli di piombo nel sangue
così alti. Credo che il caso di Mitrovica nord sia unico, mai visto prima nella
storia. Questo è la più grave catastrofe connessa al piombo nel mondo e nella
storia." Nel 1999, l'ufficio USA di Pristina trasportò via aereo 7.000 Albanesi
a Fort Dix, NJ, per proteggerli dai Serbi. Nel marzo 2004, la polizia ONU e la
KFOR evacuarono 4.000 Serbi nella base KFOR per salvarli dagli Albanesi. Ci sono
precedenti in Kosovo per salvare vite, ma non per 500 vite Zingare.
Sinora, 77 Zingari sono morti nei campi ONU. Sono successi anche molti aborti.
L'ONU non ha mai investigato su queste morti o mai condotto un'autopsia.
Tuttavia, dai sintomi descritti da genitori e vicini, i dottori consultati
ritengono che l'avvelenamento da piombo ha contribuito alla maggior parte delle
morti e degli aborti.
Qualche settimana fa un bambino Zingaro è morto ad Osterode. Aveva un mese d'età
ed era nato con una grande testa, pancia gonfia e gambe piccolissime. Si è
svegliato alle sei di mattina, vomitando ed è morto venti minuti dopo in
ospedale.
Avvelenamento da piombo significa per i bambini una morte spaventosa e dolorosa.
Jenita Mehmeti, quattro anni, frequentava l'asilo del campo, quando la sua
insegnante notò che stava perdendo la memoria e faticava a camminare. Jenita fu
rimandata alla sua baracca, dove per i seguenti tre mesi vomitò più volte al
giorno, prima rimanendo paralizzata e poi morendo. Quando la sua sorellina di
due anni mostrò gli stessi sintomi, il dottore ONU per Mitrovica rifiutò di
curarla, dicendo che era in un campo ONU ad un km. dalla sua giurisdizione. Un'OnG
la portò a Belgrado e le salvò la vita.
Paul Polansky è un autore americano e capo della missione Società per i
Popoli Minacciati. Ha vissuto in Kosovo dal luglio 1999. Nel 2005 ha pubblicato
un libro sui campi chiamati ONU-Sangue con Piombo. Può essere ordinato online
pjpusa50401@yahoo.com Questo
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Rukija Mustafa morì nell'aprile 2005 assieme al suo neonato. Sopravvissero
il marito ed otto bambini, tutti portati in Germania per cure mediche dalla Bild Zeitung,
il più diffuso giornale tedesco in circolazione.
Nikolina Mehmeti, bambina di due anni sorella di Jenita che morì di
avvelenamento da piombo. Poco dopo la morte di Jenita, Nikolina mostrò gli
stessi sintomi. L'ONU a Mitrovica rifiutò di autorizzare le cure per Nikolina a
Belgrado, anche se lei cadeva in coma continuamente. Una OnG Romani locale la portò a
Belgrado e le salvò la vita. Più tardi un donatore americano diede alla famiglia
un pezzo di terra a Priluzje dove costruirono una casa. I dottori a Belgrado
dissero che se Nikolina fosse tornata alla fonte dell'avvelenamento, sarebbe
morta come sua sorella.
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