Sabato, 21 novembre 2009 - Un villaggio vicino al confine ungherese con una
popolazione di 200 abitanti e affetto da disoccupazione e povertà, si sta
preparando a diventare un'attrazione turistica. No, non si tratta di turismo del
disastro. Il villaggio spera di attrarre turisti con i suoi murales. Ispirati
alla rabbia.
"Due anni fa vidi in televisione la Guardia Ungherese marciare davanti al
palazzo di Sólyom. La totale ignoranza ed intolleranza di quella gente mi rese
così furioso che la rabbia mi portò a questo," dice Eszter Pásztor,
iniziatrice del progetto "Freszkófalu". Pásztor è arrivata all'idea di un
villaggio di affreschi per quello che aveva visto in villaggi egiziani che
vivevano di turismo. La possibilità che i turisti vengano a Bodvalenke non è per
niente irragionevole.
La rete di caverne Aggtelek è a meno di 20 km., e non lontano dal villaggio
c'è una strada gotica con un diverse chiese attrattive. Proprio ai margini del
villaggio inizia una palude con rari animali e specie di piante. Attualmente si
stanno completando i programmi per i percorsi turistici attraverso la Grande
Pianura.
Povertà zingara
"Quando arrivammo in questa -Ungheria da terzo mondo- e preparavamo da
mangiare nella cucina dell'ufficio, i bambini del villaggio si allineavano di
fronte alla nostra finestra per vederci mangiare. Comprendemmo che un gran
numero di bambini avevano fame, mentre gli altri erano gonfi, ma completamente
malnutriti," ricorda Pásztor. "Se vuoi davvero combattere la povertà, allora
devi attaccarla da tutti i fronti," aggiunge. Dei 200 residenti del villaggio,
il 58% sono Zingari, ma la percentuale schizza se si guarda la popolazione con
meno di 60 anni: i non-Rom sono solo l'8% della popolazione del villaggio sotto
i 60 anni.
Su tutta la popolazione del villaggio, ci sono due persone con lavori
regolari: uno nell'ufficio del governo locale e l'altro in una succursale di una
clinica. Due donne del villaggio impiegate in una fabbrica di vestiti, hanno
perso il loro lavoro quando la ditta si è spostata in Ucraina perché là ci sono
oneri salariali più bassi. E' davvero sorprendente che il reddito medio è di
soli 16.000 fiorini (59 €u.). Come risultato a malapena ci si può permettere
l'autobus verso il villaggio vicino.
Ottenere vantaggi
L'unico negozio del villaggio sfrutta la situazione vendendo al doppio del
prezzo normale.
Il fenomeno degli usurai è fin troppo facile da comprendere in un simile
retroscena. Non stupisce che non tutti non sono contenti del progetto, che
minaccia di portar via loro dei clienti.
Resistenze da superare
Ma ci sono anche altri ostacoli da superare. "All'inizio, nel marzo 2009, non
è stato facile. Non volevo e non potevo iniziare a cercare i finanziamenti prima
del beneplacito del villaggio. La reazione iniziale di molti residenti è stata:
"Non puoi dipingere la mia parete." "Poi, alcuni dell'assemblea del villaggio
hanno ricordato che c'era un tale János che aveva un cavallo ed un carro che si
potevano usare per trasportare i turisti, mentre una donna di nome Zsusza
avrebbe potuto cuocere il vakaró (focaccia tradizionale) per gli ospiti, ed il
resto è seguito a valanga."
Attualmente non ci sono infrastrutture per i turisti; ristoranti, ostelli e
campeggi esistono solo nell'immaginazione, perché non c'è mai stata l'esigenza
di migliorare le infrastrutture per i residenti. Diverse famiglie del villaggio
sono già state in grado di trasferirsi dalle case a rischio di crollo o senza
riscaldamento, in case ristrutturate nel centro del villaggio.
Già questa è stata una piccola rivoluzione sociale, dato che nel centro
villaggio vive la popolazione di etnia ungherese, che non voleva dei Rom in
questa parte "pulita". I ragazzi vengono a giocare e fare i compiti
nell'ufficio. Nel retro c'è persino un'azienda agricola per i bambini, dove
prendersi cura di conigli, lepri e due capre. La squadra di quattro operatori
sociali assieme a Pásztor assiste i residenti del villaggio nella nutrizione e
nelle visite ai pubblici uffici.
L'arte
Pareti dipinte dai 10 ai 25 metri decorano il villaggio.
La Fondazione Laboratorio Culturale Europeo ha finanziato i creatori di
questi lavori, tutti Rom, tramite una competizione nazionale. Perché non è stato
approcciato nessun artista ungherese? "Hanno avuto le possibilità di esibirsi.
Non si tratta di questo," dice asciutta Pásztor. Il progetto infatti significa
molto di più: è sulla cultura rom, spesso disprezzata in Ungheria e messa in
primo piano. Alcuni affreschi presentano leggende zingare, ma rimarranno un
mistero per molti visitatori se nessuno le spiegherà.
Così un tour dei dipinti apre un mondo unico di immaginazione, per esempio,
la credenza che originariamente i Rom volassero per aria come uccelli. Come
risultato di una ricca festa, le ali ali diventano braccia, e da allora in poi
hanno viaggiato a piedi. O che la luna ed il sole siano stati rubati da un
mostro e liberati da due suonatori di tromba:uno trasportò la luna diventando
sempre più pallido fino a divenire l'uomo nella luna, mentre l'altro che
trasportò il sole ne fu bruciato - diventando con la sua pelle scura l'antenato
degli zingari. Ma vengono rappresentati anche argomenti attuali: la striscia di
uccisioni di Rom l'anno scorso è il motivo di un affresco nel centro del
villaggio.
Ancora da fare
Camminare con Pásztor per Bodvalenke fornisce un'idea di che cosa si
prospetta avanti. La fontana della piazza del villaggio sarà adornata con un
drago che verrà dipinto una volta l'anno da residenti ed ospiti, in occasione
del festival di primavera. Pásztor spiega come un cortile semi abbandonato
diventerà un giardino con uno spazio per i falò. Un edificio in abbandono
diventerà un negozio di oggetti costruiti dagli abitanti, come cesti intessuti e
gioielli.
Tuttavia, ci sono ancora da sviluppare accordi di cooperazione con i villaggi
attorno, e con gli operatori turistici sulle possibili offerte. La speranza che
il villaggio possa reggersi sulle sue gambe è visibile sulle facce di molti dei
suoi abitanti.
Donazioni
European Workshop Cultural Society, 1121 Budapest,Konkoly- Thege M. út 50.
Registry number: 9511
Account number:
Unicredit Bank
10918001-00000046- 61280007
Volevo informarvi - e chiedervi di diffondere la notizia - che per la
terza volta quest'anno, stiamo organizzando il
Bódvalenke Dragon Festival
(in ungherese, ndr.).
Bódvalenke
è diventato famosa come il Fresco Village, dove artisti rom (dall'Ungheria e da
altri paesi europei) hanno dipinto murales sulle pareti di questo poverissimo
villaggio rom nel nord dell'Ungheria. Sinora, sono stati completati 21 murales
ed altri tre sono in corso, la maggior parte di loro sono lavori davvero
brillanti. E' stato anche detto che
Bódvalenke stessa sia diventata un'opera d'arte, un capolavoro - un capolavoro
della pittura rom.
Scopo del Dragon Festival è portare l'attenzione sulla grandezza dell'arte e
della cultura rom: sono invitati eccellenti musici rom che improvviseranno di
fronte ai dipinti il pomeriggio di sabato 9 giugno, e che la sera
daranno un grande concerto; ci sarà un Caffè Poetico Rom; un angolo dei
contastorie per i bambini; apriremo la Albert Hall di Bódvalenke (esposizione di
artisti contemporanei nella casa di Albert); Romani Design presenterà una
sfilata di moda dei loro capi moderni, ispirati ai tradizionali modelli rom;
volo degli aquiloni e, dato che questo è l'Anno del Dragone, il Drago di Bódvalenke
accoglierà pure un vero dragone cinese.
Invece domenica 10 giugno inizierà con una colazione musicale per
chi sarà sopravvissuto alla sera precedente e continuerà con una jam session
nella piazza principale. Il tema principale del secondo giorno sarà una breve
conferenza su come l'arte può contribuire all'inclusione sociale, con a
partecipazione di rappresentanti delle organizzazioni rom sui diritti civili,
delle università e della stampa.
I migliori saluti,
Eszter Pásztor Bódvalenke - Fresco Village
Project manager www.bodvalenke.eu
+36-30-989-5070
Un nuovo ed esaltante progetto artistico è attualmente in corso a Bódvalenke,
Ungheria del nord.
Agli artisti è stato chiesto di affrescare le pareti delle case, in
quella che è un'area socialmente svantaggiata, dove di 210 abitanti il 90% è
Rom. Il budget annuale a Bódvalenke è di 30 milioni di fiorini (circa 100.000
euro), utilizzato principalmente per il funzionamento dell'ufficio del sindaco,
assegni sociali e progetti di lavori pubblici, senza lasciare soldi per lo
sviluppo del villaggio.
I pittori rom ungheresi hanno già completato 13 stupendi disegni sulle
pareti.
Artisti rom di tutta Europa ora sono stati invitati a Bódvalenke per
partecipare al progetto.
Gli elaborati verranno prima giudicati da una giuria selezionata. A quei
pittori le cui opere verranno scelte, verranno forniti vernici, pennelli, vitto
e alloggio e verranno coperte le spese di viaggio. In aggiunta, verrà fornita
una borsa di studio, a seconda delle dimensioni del lavoro, della media di 1.000
euro.
Qualsiasi aiuto sarà grandemente apprezzato. Quanti siano interessati,
dovrebbero inviare le loro proposte (meglio in formato PDF) a Eszter Pásztor at
epasztor@enternet.hu
Di Fabrizio (del 14/02/2014 @ 09:07:59 in media, visitato 1254 volte)
Posted on Feb 6, 2014
Questa è la posizione di Valery Novoselsky, direttore esecutivo di uno
dei più grandi network dedicato a pubblicare informazioni sulle questioni rom.
Le notizie pubblicate non sono solo per un pubblico rom, ma anche per i non-Rom,
soprattutto quanti sostengono le comunità romanì e che lavorano per e con loro.
C'è dibattito sulle questioni rom?
Sì, in modo regolare, ma non intensivo, sui link relativi a Roma Buzz
Monitor, che è una parte del Roma Virtual Network. Da aprile 2010 una volta alla
settimana io o qualcuno degli abbonati ai canali del Roma Virtual Network
poniamo domande su questioni riguardanti la situazione attuale dei Rom. Prima
del giugno scorso erano postate su
http://debatewise.org ma da
allora appaiono regolarmente su
http://romadebates.wordpress.com
e una dozzina di liste di Roma Virtual Network e gruppi rom su Facebook. I
dibattiti si svolgono soprattutto su Facebook, in alcuni casi sono davvero
"caldi", soprattutto riguardo le deportazioni dei Rom da Francia, Italia e
Germania. Controllo comunque che non diventino offensivi o provocatori.
Ci sono stati alcuni cambiamenti a seguito di questi dibattiti?
Ha detto la parola esatta: "alcuni". Sì, ci sono cambiamenti, quando la gente
nel corso della discussione diventa più istruita. Più fatti e mente più aperta
modificano il punto di vista di gente dal carattere molto radicale. Così si
rendono conto che dovrebbero conoscere i fatti e individuare i veri co-pensatori
prima di lanciare campagne sociali.
Quanto sono importanti le informazioni sulle questioni rom?
Per i Rom sono sicuramente importanti sotto tutti gli aspetti. Non soltanto
musica o aiuto sociale, anche possibilità di iscrizione ai programmi MA e PhD, o
sul supporto logistico alle imprese, sulla Roma Police Union, ecc. Tutte queste
notizie sono importanti anche per i non-rom, che hanno un buon rapporto con i
Rom, quanti lavorano con loro nei medesimi progetti, o semplicemente chi è
preoccupato per il benessere e la tolleranza della società civile. Informazioni
attentamente selezionate e moderate su varie questioni rom sono postate su
diversi nodi elettronici del Roma Virtual Network dal luglio 1999, aiutano
tuttora migliaia di persone nell'apprendere sulle questioni rom, sulle
opportunità offerte ai Rom e agli eventi legati alla storia, alla cultura e al
miglioramento della situazione dei Rom in tutto il globo.
Qual è il tuo gruppo-target? Come arrivano le informazioni alle
comunità rom? E, viceversa - alle istituzioni e ai decisori politici?
In breve: a Rom e pro-Rom. Indipendentemente dalla collocazione geografica o
anagrafica. A quanti sono interessati alla politica, alla letteratura, alla
difesa dei diritti umani, alla lingua, alla storia, alla prevenzione dei crimini
di odio razziale, al business e ai progetti educativi. Molti Rom già accedono a
Internet e Roma Virtual
Network è già presente in diversi social network. Non soltanto su Yahoo e nelle
sue mailing list, dove conta oltre 11.000 abbonati (singoli o associazioni). Ci
sono anche 7.000 contatti su Facebook e 1.300 connessioni dirette su Linkedin. E
un account su Twitter aggiornato regolarmente.
In termini tecnici anche le istituzioni e i decisori politici sono collegate a Roma
Virtual Network. C'è il principio di uguaglianza nella raccolta delle
informazioni pubblicate dalle varie fonti informative. Io col comitato di
redazione del RVN rispettiamo quel principio. Facciamo del nostro meglio per far
circolare le informazioni più accurate sugli eventi e le notizie relative alle
comunità rom, a livello locale, nazionale e internazionale. L'accuratezza è più
importante della velocità e spesso lo è anche del diritto d'informazione.
Ci sforziamo di essere onesti e di mentalità aperta, di riflettere tutte le
dichiarazioni significative di opinioni differenti, esplorando la gamma e il
conflitto delle opinioni. Forniamo anche ugualmente notizie e opinioni dalle
diverse sezioni delle comunità rom. RVN è aperto alle critiche costruttive e ai
contributi che possano portare a un migliore servizio per Rom e non-Rom, a chi
vuole imparare di più sulle questioni rom e contribuire al processo
dell'emancipazione e dell'integrazione romanì nel mondo contemporaneo.
Di Fabrizio (del 31/07/2013 @ 09:01:50 in Europa, visitato 1471 volte)
Frescoes
porta turisti, speranza al villaggio rom
-
thv11.com
In questo remoto villaggio rom dell'Ungheria Orientale, è in pieno svolgimento
un festival musicale. E' parte di un progetto in corso dal 2009 - per attirare
visitatori che amano la musica e i murales, portando contemporaneamente soldi
nel villaggio di Bodvalenke (vedi QUI, ndr).
Dice
Ezster Pastor, creatore del progetto muralista: "L'idea dietro il nostro
progetto è semplice. Pittori rom creano murales sulle pareti delle case. Abbiamo
due obiettivi principali: combattere i pregiudizi anti-rom, che qui sono comuni
e dare a questa gente lavoro per contrastare la povertà."
Il progetto di Pastor, finanziato da due banche, ha già portato 29 murales. E
i turisti stanno affluendo a vedere i risultati: circa 3.500 visitatori ogni
anno, e visite guidate aiutano a spiegare l'ispirazione che sta dietro i
murales.
Dice Peter Boros, turista ungherese: "E' molto importante capire questa
cultura piena di colore, attraverso il cibo, la gente, l'atmosfera e
naturalmente, i murales sulle case, che raccontano storie meravigliose.
Simbolizzano qualcosa di cui sappiamo pochissimo. Qui, la si può scoprire ed
imparare."
In questa parte impoverita dell'Ungheria, i reddito medio è di 30 euro al
mese. La maggior parte dei 200 abitanti è disoccupata e vive di sussidi.
Dall'inizio del progetto, la loro vita è cambiata in meglio. I festival
permettono ai residenti di impiantare bancarelle per gli spuntini, vendere
prodotti da forno e artigianali.
Racconta Katalin Egri, che risiede a
Bodvalenke: "Ogni anno nel nostro villaggio, c'è il festival del drago e altre
celebrazioni. Ci visitano molte persone e questo ci aiuta a vivere. Prima, era
solo uno dei tanti villaggi poveri."
Gizi, un altro residente, dice: "E' cambiato tutto. Abbiamo visto i
cambiamenti nei nostri figli durante gli ultimi 4 anni, da quando hanno visto
così tante persone venire nel nostro villaggio.I prati delle case sono più
puliti e ci sono più opportunità di lavoro."
In Ungheria e in altri paesi dell'Est Europa, le comunità rom sono
discriminate e tenute distanti dalle altre. Con questo progetto, si spera di
cambiare questa mentalità, educando la gente sulla comunità rom e generando
redito per gli abitanti del posto. E i progressi sono evidenti - alla scuola
locale, la frequenza e le promozioni sono aumentati significativamente, da
quando un po' di vernice e un'idea brillante hanno riportato in vita il
villaggio.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
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